Attualità - 09 febbraio 2021, 16:18

Il Piemonte istituisce la giornata delle "Vittime dell’Heysel”: il 29 maggio per non dimenticare la terribile notte di Bruxelles

Cirio e Ricca: "La Regione vuole ricordare perché lo sport non sia mai più pretesto per violenze brutali”. L'iniziativa a pochi giorni dalla decisione di far diventare il 4 maggio giorno della memoria del Grande Torino

foto di repertorio della tragedia dell'Heysel

il Piemonte istituisce la giornata delle "Vittime dell’Heysel”: per non dimenticare la tragedia del 29 maggio 1985

Il mese di maggio, per chi tifa Toro e Juve, ma in generale per tutti gli sportivi, riporta alla mente due tremende tragedie: lo schianto di Superga, che il 4 maggio 1949 pose fine all'epopea del Grande Torino, e il 29 maggio 1985, con il disastro dell'Heysel, 39 vite spezzate negli scontri che precedettero la finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool.

Nei giorni scorsi la Regione Piemonte ha deciso di far diventare il 4 maggio il giorno della memoria del Grande Torino e adesso, con una decisione analoga, ha deciso di istituire la giornata delle "Vittime dell’Heysel” per il 29 maggio. L'intento è quello di promuovere i più alti valori dello sport e contrastare ogni forma di violenza nelle competizioni sportive.

Il nostro è un gesto simbolico che però vuole avere anche un effetto pratico: istituzionalizzare ufficialmente una giornata dedicata alla memoria di tutte le persone che persero la vita all’Heysel vuole dire tener vivo il ricordo di tanti innocenti uccisi da una violenza brutale e immotivata ma vuole anche dire costringerci tutti a riflette sulla necessità di modelli di tifo positivi e non violenti", affermano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che negli anni da eurodeputato aveva promosso a Bruxelles dei momenti ad ogni anniversario per ricordare quanto accaduto, e l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca.

"Lo sport è una delle cose che più ha la capacità e la missione di unirci, per questo una giornata come quella che abbiamo deciso di dedicare ai nostri connazionali morti in Belgio ha tra i suoi obiettivi quello di farci riflettere".

Massimo De Marzi

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