In occasione della "Giornata della donna", unitamente al Presidente del Consiglio Giuseppe Ferrauto ed a nome della Città di Venaria Reale e del Consiglio Comunale, il sindaco Fabio Giulivi ha inviato al Comune di Alcamo (TP) un pensiero floreale ed una pergamena per Franca Viola, così da darle il benvenuto quale nuova cittadina onoraria di Venaria Reale.
Tale onorificenza è stata approvata con grande orgoglio dal Consiglio comunale nella seduta dell'8 febbraio scorso, grazie ad una mozione presentata dalla consigliera capogruppo Virga e sottoscritta da tutte le consigliere donne di maggioranza e opposizione; Catania, Di Benedetto, Palumbo, Schillaci e Strazzeri. Il sindaco Giulivi ha commentato: "Avremmo voluto consegnare personalmente la pergamena alla Signora Franca, per esprimerle la stima e l'orgoglio della nostra Comunità cittadina, ma le restrizioni dovute al Covid hanno imposto di rimandare la celebrazione ufficiale ad una prossima data".
Terminata la fase acuta dell'emergenza sanitaria Franca Viola sarà invitata a Venaria Reale per visitare la nostra Città e per essere festeggiata da tutto il Consiglio comunale. Franca Viola è considerata la prima donna italiana ad aver rifiutato il “matrimonio riparatore”. Da decenni rappresenta un simbolo di emancipazione per essersi opposta ad una pratica lesiva della libertà femminile. Proprio l’8 marzo 2014 fu insignita dell'onorificenza di Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana dal presidente Giorgio Napolitano. All'epoca, una persona colpevole di stupro, poteva evitare di andare in prigione se avesse sposato proprio la vittima della violenza. Questo era quello che sperava di fare Filippo Melodia, nipote di un boss mafioso, che il 26 dicembre 1965 rapì Franca Viola, allora diciassettenne, per poi tenerla segregata per otto giorni e violentarla più volte.
Il primo gennaio 1966 il padre di Franca Viola fu contattato dai parenti di Melodia per organizzare un incontro in cui mettersi d'accordo sul matrimonio tra la figlia ed il suo aguzzino. I genitori della ragazza si misero d’accordo con la polizia e fecero finta di accettare il matrimonio così da scoprire dove fosse tenuta la figlia: il giorno dopo la polizia fece irruzione nella casa in cui era prigioniera per liberarla e arrestare Melodia. Franca Viola e la sua famiglia rifiutarono il matrimonio riparatore e per questo Filippo Melodia fu processato, a Trapani, nel dicembre del 1966.
Intanto la storia divenne nota a livello nazionale e seguita da tutti i quotidiani.
Il pubblico ministero chiese 22 anni di carcere per Melodia. Alla fine Melodia fu condannato solo a 11 anni, perché le «usanze» furono considerate un’attenuante. La pena fu poi ridotta a 10 anni con l'aggiunta di due anni di soggiorno obbligato nei pressi di Modena.
"Non fu un gesto coraggioso - disse Franca Viola - Ho fatto solo quello che mi sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi donna: ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé. Oggi consiglio ai giovani di seguire i loro sentimenti; non è difficile. Io l'ho fatto in una Sicilia molto diversa; loro possono farlo guardando semplicemente nei loro cuori>.
"A Franca Viola e a tutte le donne che sanno rendere migliore questa società seguendo proprio i loro sentimenti, vanno i migliori auguri da parte mia e di tutta la Città di Venaria Reale", ha dichiarato il sindaco Fabio Giulivi.