Economia e lavoro - 11 marzo 2021, 06:39

Lo yuan digitale: un potente strumento di dominazione diplomatica, politica ed economica

Il progetto di valuta digitale elaborato dalla banca centrale Cinese, noto come DCEP, ha permesso di dare vita allo yuan digitale, ovvero di far sì che la Cina potesse arrivare prima nel realizzare una valuta digitale statale

Lo yuan digitale: un potente strumento di dominazione diplomatica, politica ed economica

Il progetto di valuta digitale elaborato dalla banca centrale Cinese, noto come DCEP, ha permesso di dare vita allo yuan digitale, ovvero di far sì che la Cina potesse arrivare prima nel realizzare una valuta digitale statale. Anche se per alcuni, tutto ciò ha meri fini propagandistici, è, tuttavia, innegabile di quanto lo yuan digitale possa, rapidamente, trasformarsi in un potente strumento di dominazione diplomatica, politica ed economica.

Difatti, con l’inizio dell’era allo yuan digitale, la Cina potrebbe, potenzialmente, firmare la fine dell’attuale predominio del dollaro statunitense nel commercio internazionale e sconvolgere il mercato globale dei pagamenti. In numerosi ambienti finanziari, infatti, stanno, sempre più, iniziando a circolare note e relazione che individuano come lo yuan digitale potrebbe rappresentare una seria minaccia per il sistema di trading transfrontaliero comunemente usato da SWIFT, in particolare data la sua inefficienza nel tempo rispetto alle transazioni crittografiche quasi istantanee.

Di conseguenza, per gran parte degli esponenti dell’economia mondiale, sarebbe assolutamente ingenuo vedere solo risultati senza calcoli o premeditazione da parte della Cina. Un giudizio che, seppure possa avere delle assolute concretezze è, in ogni caso di parte. In altre parole, è quanto mai ovvio che il mondo finanziario ed economico non veda di buon occhio il fatto che la Cina abbia sviluppato lo yuan digitale, ossia un potente strumento di dominazione diplomatica, politica ed economica. A riprova di quanto possa essere non molto parziale il giudizio sullo yuan digitale da parte di certi gruppi, lo si può facilmente evincere da quanto il CEO di Silkpay, una tra le più note piattaforme di pagamento all-in-one, ha, recentemente dichiarato.

Infatti, per il loro punto di vista, lo yuan digitale non sarebbe altro che una deliberata azione animata da motivi politici e strategici. Pur tuttavia, sarebbe alquanto illogico credere che una potenza economica come la Cina, non vada ad impegnarsi nella ricerca e nello sviluppo di una soluzione che possa concorrere ad affermare la sua posizione a livello globale.

Perciò, senza voler giustificare o, tantomeno, esprimere giudizi, non si vede nulla di nuovo nel fatto che la Cina, più o meno deliberatamente, abbia effettivamente impresso una accelerazione nella ricerca e nello sviluppo dello yuan digitale. D’altronde, anche ciò, volente o non volente, fa parte delle cosiddette regole del gioco. A tal proposito, è indubbio che il cos’è Yuan Pay Group, possa fondamentalmente essere di grande aiuto e supporto.

In questo poliedrico quadro, poi, non si può, di certo obliare l’escalation delle tensioni con il suo concorrente diplomatico, tecnologico ed economico, ovvero gli USA, il che offre alla Cina, dal suo punto di vista, dei validi motivi per voler eliminare qualsiasi dipendenza dal gigante. D’altra parte, è indubbio che da anni, gli Stati Uniti abbiano fatto affidamento sul suo ovvio potere e leadership.

Ma nel frattempo, la Cina ha iniziato a prosperare. Motivo per cui, è, anche, ammissibile che ci si inizi ad interrogare sul fatto che, seppure attualmente il dollaro statunitense rappresenti più dei quattro quinti di tutte le transazioni in valuta estera nel mondo, quanto debba e possa essere l’esclusivo punto di riferimento per il commercio economico internazionale. Un aspetto, poi, da non sottovalutare, è che, a causa della sua natura virtuale, lo yuan digitale può essere implementato più facilmente nei paesi sanzionati dagli Stati Uniti, i quali, in pratica, potrebbero essere molto interessati ad utilizzare la valuta cinese per effettuare i loro scambi economici.

Questo è il caso dell’Europa e dell’Africa in particolare. Certamente, in questo modo, la Cina concorrerebbe fortemente a indebolire il dollaro statunitense e, nel contempo, si andrebbe ad affermare, ancor di più, come potenza su diversificati fronti. Oggi, pertanto, ci sono diversi scenari che concorrono alla formazione di una sorta di multipolarità della valuta digitale.

Nel bel mezzo dell’attuale confronto commerciale e finanziario tra Stati Uniti e Cina è indubbio che, andando a concludere, con la discesa in campo dello yuan digitale, la Cina si trova ad avere in mano delle ottime carte con le quali potrebbe espandere la sua presenza nell’economia mondiale e, congiuntamente, gettare le basi per la creazione di un sistema bipolare di valute digitali.

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