Si chiama “Ambasciatori per le scuole” il progetto voluto dall’Università degli studi di Torino in collaborazione con Regione e l’Ufficio Scolastico Regionale per rafforzare l’alleanza tra Scuola e Università e accompagnare gli studenti verso una scelta più consapevole del percorso universitario.
L'obiettivo è quello di favorire una maggiore capacità di conoscenza e competenza proprio per poter scegliere la strada migliore, progettando il futuro con minori rischi di errori e ripensamenti.
D'altra parte, la platea di coloro che hanno bisogno di questi strumenti è rappresentata dalle percentuali di coloro che abbandonano gli studi o che, nel corso del primo anno di Università, restano indietro con gli esami. Secondi le ultime rilevazioni, il tasso di abbandono tra primo e secondo anno è stato nel 2019 dell'11,5%, in calo rispetto al 17,28 del 2018 e al 18,33% del 2017.
I professori delle superiori come "alleati"
In concreto, si tratta di due percorsi di formazione "speciali" rivolti agli insegnanti delle scuole secondarie di secondo grado della Regione Piemonte per approfondire i criteri di scelta degli adolescenti, riconoscere le strategie disfunzionali, gli errori più frequenti nella scelta, i diversi modelli e approcci all’orientamento anche attraverso la didattica e offrire gli strumenti più appropriati da utilizzare a scuola.
Il modulo “Gli Ambasciatori Unito nelle scuole” è il percorso formativo in 5 moduli che aiuterà ad approfondire le strategie di scelta, mettendo in luce la normativa di riferimento e gli errori più frequenti, lo sviluppo delle competenze incluse quelle trasversali, permetterà di esplorare le professioni in continuità con il progetto di studi e approfondire un campo disciplinare specifico.
Il percorso “Gli Ambasciatori Start@Unito nelle scuole” invece è un’occasione di formazione attiva che prevede una sperimentazione di didattica innovativa capace di orientare attraverso l’utilizzo della piattaforma web Start@UniTo che raccoglie 50 insegnamenti online open, accessibili liberamente a tutti.
Il Percorso, articolato sempre in 5 moduli, prevede la presentazione, guida e utilizzo della piattaforma web Start@UniTo e mette in risalto la sperimentazione didattica come attività di orientamento. Si intende costruire una continuità tra i due livelli di istruzione.
"Orientare è una sfida ancora più importante, ai tempi del Covid"
"La formazione dei giovani è una grande sfida e missione che abbiamo - dice Stefano Geuna, rettore dell’Università di Torino -, soprattutto in un momento di grande difficoltà come questo: i ragazzi devono trovare la strada migliore per il loro futuro e della loro famiglia, ma l'Università è solo l'ultimo miglio, cui si approda dopo un percorso più lungo e complesso. Anche se la formazione ormai va ben oltre la laurea".
"Crediamo profondamente in questa iniziativa - prosegue Geuna -: nel percorso formativo i nodi più complessi sono proprio i passaggi da un ciclo all'altro e il passaggio all'università è uno di quelli. Un passaggio epocale, per tutti: cambiano i modelli, i paradigmi di insegnamento e si ragiona in una prospettiva diversa, proiettandosi sempre di più verso un futuro adulto".
"L'orientamento è un'enorme sfida, soprattutto in un momento come questo che è di doppio cambiamento: uno legato al progresso in sé e l'altro per effetto della pandemia, che ha fatto emergere in modo anche violento la necessità di nuove figure professionali e nuovi lavori - aggiunge Elena Chiorino, assessore regionale all’Istruzione, Lavoro, Formazione professionale, Diritto allo Studio universitario -. Il percorso di studi è sempre all'interno di un'offerta piuttosto vasta, ma dobbiamo incrociare sempre meglio domanda e offerta: ecco perché bisogna operare sull'orientamento".
"L'alleanza tra scuola e università è strategica - sottolinea Fabrizio Manca, direttore generale Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte - utile allo sviluppo territoriale e con Ambasciatori si coglie un aspetto dell'orientamento che non è solo informazione, ma che diventa uno snodo strategico della formazione dei nostri ragazzi. Inoltre è molto importante la contaminazione tra i docenti universitari e quelli della scuola: una collaborazione costruttiva tra educatori".
Si comincia oggi con i primi 35 docenti delle superiori, mentre online ci sono già 50 corsi
Attualmente gli insegnanti coinvolti sono 35 e il primo appuntamento si terrà già oggi. "Bisogna arrivare agli studenti più fragili o più indecisi, quelli che magari facciamo più fatica a intercettare noi come ateneo, in occasione dei nostri eventi di orientamento - Paola Ricchiardi, docente di Pedagogia Sperimentale e Coordinatrice “Ambasciatori Unito nelle scuole” -. Partiamo da un numero ristretto per poter interagire con loro e modellare al meglio il progetto per i passaggi successivi, allargando la platea".
"L'utilizzo della piattaforma che propone 50 insegnamenti del primo anno, accessibili a tutti, rappresenta un caso unico sulla scena europea - conclude Marina Marchisio, delegata del Rettore per lo sviluppo e la promozione delle strategie di Digital Education dell'Ateneo e Coordinatrice “Ambasciatori Start@Unito nelle scuole” - e sarà possibile anche raccogliere consigli e segnalazioni da parte degli insegnanti delle scuole superiori".
L'incognita della Dad negli ultimi due anni: "Ma siamo pronti"
"La didattica a distanza sta determinando un deficit di apprendimento - commentano Geuna e Manca - nonostante il grandissimo lavoro che i docenti hanno fatto e stanno facendo, quindi sicuramente una didattica orientativa che si inserisca in questo contesto così complicato non potrà che aiutare a fare una scelta più consapevole del percorso universitario"."La preparazione degli studenti in questi ultimi anni dovremo misurarla tramite i test invalsi, per capire quanto manchi e come intervenire per il necessario recupero", conclude Manca.
"Non siamo preoccupati: abbiamo gli strumenti per compensare eventuali carenze, se la scelta effettuata dai ragazzi è quella giusta", assicura Geuna. "E' più preoccupante una persona preparatissima, ma che sbaglia il percorso di studi".