Politica - 15 marzo 2021, 17:00

Atto anti abortista, il Comune contro la Regione e l'assessore Marrone: "E' vergognoso, venga ritirato"

Approvato grazie a 31 consiglieri favorevoli un ordine del giorno per chiederne il ritiro. Carlevaris: "Fa schifo, fa passare il messaggio della donna vista come un’assassina: è vero e proprio terrorismo psicologico"

cartello pro aborto

La protesta dello scorso 30 ottobre contro la limitazione all'accesso alla pillola abortiva voluta dalla Regione

E' scontro Comune-Regione per l’iniziativa della Regione Piemonte di aprire i consultori alle associazioni pro-vita. Una determina considerata dal Comune di Torino un vero e proprio “atto anti abortista” e che ha spinto il Consiglio Comunale ad approvare all’unanimità a invitare sindaco e Giunta a interloquire con Palazzo Lascaris per chiederne il ritiro.

"Va garantito il diritto alla salute della donna, la sua piena autodeterminazione attraverso la libertà di scelta sancita dalla legge 194/78, la laicità dei diritti, la laicità dello stato ed il lavoro pluriennale dei consultori e del personale sanitario che vi opera all’interno", spiega Cinzia Carlevaris, prima firmataria dell'ordine del giorno. La consigliera del M5s usa parole durissime contro la Regione e l'atto approvato: "E’ vergognoso, fa passare un messaggio che descrive la donna come assassina: è terrorismo psicologico e fa schifo".

Una posizione ripresa da Chiara Foglietta (Pd): "Sono imbarazzata dalle parole dell’assessore Maurizio Marrone, che parla come se non fossimo dentro a una pandemia. Quella stessa Regione che ha perso il tracciamento dei contagi e non vaccina gli ultra 80enni, fa mera propaganda".

Cauto Silvio Magliano (Moderati), astenuto nella votazione dell'ordine del giorno: "Nel mondo dell’associazionismo c’è un mondo che accompagna le donne, come per esempio chi aiuta economicamente l’oltre 60% di donne che decide di interrompere la gravidanza per motivi economici. Chi arriva a compiere quella scelta non lo fa per la libertà, ma per costrizione".

"E' scandaloso che una donna non possa essere considerata dalla società in grado di autodeterminarsi, che abbia la necessità di avere qualcuno che le dica cosa è meglio fare per sé e del proprio futuro. E' un oscurantismo scandaloso", ribadisce Barbara Azzarà (M5s).

Nelle scorse ore anche la sindaca Chiara Appendino aveva preso una posizione, definendo "un delirio oscurantista e ideologico quello dell'assessore Maurizio Marrone", a cui aveva rivolto un messaggio preciso: "Se pensa di calpestare anni di lotte per i diritti alle donne, probabilmente ha sbagliato regione. Sicuramente città".

Andrea Parisotto

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