Economia e lavoro - 17 marzo 2021, 12:35

Gli artigiani torinesi si appellano a Brunetta: "Stop alla burocrazia per le imprese: la riforma non resti sulla carta"

De Santis (Confartigianato Torino): “Gli Enti Pubblici non possono continuare a chiedere alle aziende dati che hanno già”

Faldoni di fogli su una scrivania

L'artigianato torinese chiede aiuto contro la burocrazia

Non solo la crisi economica, l'emergenza sanitaria e la (rin)corsa ai vaccini. Le aziende torinesi e piemontesi devono continuare a fare i contri anche con un nemico che non va a ondate, ma che - anzi - da tempo imperversa nelle loro giornate: la burocrazia.
Ecco perché, contro lungaggini e iter infiniti, il mondo artigiano lancia un appello al neo ministro Renato Brunetta, che fin dalle prime ore dal suo insediamento ha dichiarato di voler rinnovare il mondo della Pubblica Amministrazione.
 

La riforma della Pubblica Amministrazione e l’azzeramento delle complessità burocratiche a carico delle imprese sono condizione fondamentale per il rilancio dello sviluppo del nostro Paese e del nostro territorio. Il Piano varato dal Ministro Renato Brunetta e il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico non rimangano sulla carta, ma siano la vera svolta per una buona amministrazione alleata degli imprenditori e dei cittadini”, dice Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino. “L’Italia – continua De Santis – è al 23° posto tra i 27 Paesi dell’Unione europea per l’eccesso di complicazioni amministrative e al 58° posto tra 190 Paesi nel mondo per la facilità di fare impresa. Per realizzare un appalto in Italia servono 7 mesi in più rispetto alla media europea, a causa dei numerosi passaggi burocratici che incidono per il 54,3% sui tempi complessivi per completare le opere. Anche l’utilizzo del superbonus 110% è frenato dalla burocrazia: il 52% delle imprese segnala ritardi nell’inizio delle attività a causa di problemi burocratici e il 42,5% lamenta le mancate risposte di uffici comunali e pubbliche amministrazioni”.

Per uscire dalla crisi e utilizzare al meglio la straordinaria opportunità offerta dal Recovery Plan, anche Confartigianato Torino ritiene indispensabile imprimere una svolta nelle politiche di semplificazione secondo tre direttrici: digitalizzazione estesa del rapporto tra PA e imprese, soprattutto attraverso il dialogo tra le banche dati pubbliche; standardizzazione dei procedimenti e della modulistica; riorganizzazione delle competenze e riduzione del numero di enti pubblici coinvolti nel medesimo procedimento. In questo modo si creeranno le condizioni per applicare finalmente il principio dell’“once only’, in base al quale le pubbliche amministrazioni non possono chiedere all’impresa i dati già in loro possesso.

Va sfatato un mito - prosegue De Santis -: la burocrazia non è il male assoluto. Pensare di poterne fare a meno ci porta a norme impraticabili. La burocrazia è ciò che serve per gestire la complessità e far sì che non si scarichi su cittadini, su imprese: dovrebbe essere il luogo che dà certezza. Invece spesso non è così, ad oggi crea solo confusione. Dobbiamo pretendere una burocrazia in grado di semplificare, di anticipare i problemi. E per questo serve investire anche sulla qualità delle persone e su chiarezza di competenze e ruolo tra politica e amministrazione”.


Fondamentale – conclude - il monitoraggio delle semplificazioni già introdotte, ed evitare l’emanazione continua di nuove norme che modificano le precedenti, complicando ulteriormente la vita delle imprese”.

redazione

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