Attualità - 18 marzo 2021, 10:43

Arte urbana, cultura e turismo: Torino mette le basi per la prima galleria a cielo aperto [FOTO E VIDEO]

Presentate le linee guida per la tutela e valorizzazione della street art. Parco Dora tra i maggiori esempi di rigenerazione dello spazio pubblico grazie a Murarte

Murales

Murales in corso Regina Margherita

Vent'anni di muralismo e graffiti-writing, per un totale di oltre 5 mila metri quadri di superficie su tutto il territorio cittadino. Un "modello Torino" di valorizzazione dell'arte urbana, che spicca nel contesto europeo quale strumento virtuoso di gestione e tutela del patrimonio contemporaneo. Sono queste le fondamenta su cui l'amministrazione comunale ha deciso di costruire le nuove linee guida per la street art locale, con la partecipazione della Fondazione Contrada Onlus e il contributo della Compagnia di San Paolo

Un'iniziativa che rappresenta il compimento di un percorso storico e si proietta al contempo nel futuro, con lo scopo di mantenere e implementare le politiche attive a favore della creatività.

"Questa è la forza della nostra visione - spiega l'assessore ai giovani Marco Giusta -: un piano strategico che non solo favorirà la crescita artistica e la rigenerazione dello spazio pubblico, ma produrrà anche investimenti, lavoro e turismo per il nostro territorio".

Diversi gli strumenti messi in campo: a cominciare da una cabina di regia per il coordinamento tra i diversi soggetti (comunità artistica, collettivi, uffici), che vede nella figura di Roberto Mastroianni, curatore e critico, la competenza scientifica dell'esperto in materia. "Torino è la prima città italiana a dotarsi di un responsabile artistico - afferma - e ringrazio la giunta per la sua lungimiranza. Mediante a un’azione congiunta tra pubblico e privato, la città ha dato vita, nei decenni, a un eccezionale sistema dell’arte contemporanea, ai cui margini, prima in modo silenzioso e poi sempre più visibile, è cresciuto un processo di sviluppo unico nel suo genere". 

Previsti dalle linee guida anche il censimento e la documentazione delle opere già presenti e, ove necessari, alcuni interventi di recupero e restauro di muri realizzati da artisti di fama internazionale prematuramente scomparsi (come il lavoro di Nape a Parco Dora). 

E proseguirà naturalmente il progetto Murarte, complesso di azioni strategiche di design urbano, focalizzato sulla promozione della libera espressione degli adolescenti. "La delibera sulle linee guida - commenta Ruben Marchisio, segretario dell’associazione culturale Monkeys Evolution - mostra l’ottica di sviluppo e mantenimento di un percorso rivolto ai giovani, forza propulsiva del Paese, che, soprattutto in questo periodo, viene spesso dimenticata dalle istituzioni. Ora, invece, avranno l’opportunità di sviluppare le proprie capacità e, magari qualcuno emergerà nella scena italiana".

Operazioni di crowdfunding, eventi e manifestazioni educative - Covid permettendo -, coinvolgimenti di professionisti ed esperti del settore: questi gli ingredienti della visione strategica su cui la città ha scelto di investire.

"Nei prossimi mesi - afferma Giusta - sarà presentata una vera e propria galleria a cielo aperto di urban art, attraverso la mappatura delle opere e la fruizione delle stesse con percorsi di visita che coinvolgano le guide culturali”.  

L’arte urbana, insomma, intesa come veicolo attrattivo, "non solo di turismo - ricorda Fijodor Benzo, in arte Mrfijodor, vicepresidente di Il cerchio e le gocce, originario di Imperia e attivo dal '94 -, ma anche di professionisti che scelgono Torino come base per creare il proprio laboratorio creativo. Avere istituzioni, fondazioni, associazioni e un iter semplice porta la città ad essere attrattiva per un'immigrazione di qualità, che genera lavoro di livello".

Tanti gli artisti emigrati dalle loro città verso Torino: ad esempio Etnik e Guerrilla Spam da fuori regione, o Ufo5 e Br1 dalla provincia. "Questa scelta non è scontata e neanche automatica - conclude Mrfijodor -. I professionisti generano lavoro e rendono la città sempre più interessante e multiculturale".

Manuela Marascio

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