Economia e lavoro - 20 marzo 2021, 16:59

Verso lo sciopero dei fornitori Amazon, il colosso e-commerce: "Salari, carichi di lavoro, salute: ecco cosa abbiamo fatto in questi mesi"

Per lunedì sono in programma 24 ore di protesta e due di presidio anche a Torrazza Piemonte e a Brandizzo. "Gli stipendi sono tra i più alti del settore e ci sono pure i bonus. I corrieri seguono percorsi adeguati e la sicurezza è una priorità"

Stabilimento Amazon di Torrazza Piemonte

Lo stabilimento di Torrazza Piemonte

Mancano poco più di 36 ore al primo sciopero nazionale dei lavoratori che operano per le aziende legate alla filiera di Amazon: 24 ore con le braccia incrociate, ma anche due ore di presidio a inizio turno presso gli stabilimenti di Brandizzo, Torrazza Piemonte, ma anche Vercelli, Cherasco e Fubine, nelle altre province piemontesi.

Ore di organizzazione e di passaparola, da parte sindacale. Ma anche sul fronte del colosso dell'e-commerce si puntualizzano alcuni aspetti, riguardo ai temi principali che i rappresentanti dei lavoratori hanno voluto mettere sul tavolo. 

Su salari e contratti, per esempio, una nota ufficiale dell'azienda con il quartier generale a Seattle ribadisce come "I nostri dipendenti e i corrieri assunti dalle imprese terze che effettuano i servizi di consegna ricevono entrambi salari competitivi. I dipendenti Amazon sono assunti inizialmente al 5° livello del contratto nazionale Trasporti e Logistica con un salario d’ingresso pari a €1.550 lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, tra i più alti del settore della logistica, e includono un pacchetto di benefit come sconti sul sito Amazon.it e l’assicurazione contro gli infortuni. I corrieri sono assunti da fornitori di servizi di consegne al livello G1 del CCNL Trasporti e Logistica con un salario d’ingresso pari a €1.644 lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, e oltre a 300€ netti mensili come indennità giornaliera".

Per quanto riguarda invece i bonus, l'azienda sottolinea come "Oltre a salari competitivi, lo scorso anno in due momenti diversi, Amazon ha erogato un bonus a titolo di riconoscimento e ringraziamento ai dipendenti del settore logistico e ai dipendenti dei fornitori terzi per il lavoro eccezionale svolto durante l’emergenza sanitaria. Abbiamo previsto due riconoscimenti una tantum di 500 euro una tantum durante la prima fase dell’emergenza, e 300 euro nel mese di dicembre, per i dipendenti impiegati a tempo pieno, e un importo riproporzionato se hanno lavorato con contratti part-time".

Ma uno dei punti caldi è senza dubbio quello dei corrieri che effettuano le consegne per conto di Amazon, ma che di fatto lavorano per conto di fornitori terzi. "Lavoriamo ogni giorno a stretto contatto con i fornitori di servizi di consegna per consentire loro di pianificare adeguatamente le loro esigenze operative. Per farlo vengono utilizzate tecnologie che prendono in considerazione diversi fattori per determinare quante consegne un autista possa effettuare in sicurezza durante la propria giornata lavorativa. Inoltre, richiediamo a tutti i nostri fornitori di servizi di consegna di operare nel rispetto delle normative vigenti e del nostro Codice di Condotta dei Fornitori". E ancora, sui ritmi di lavoro e consegna: "Il numero di pacchi da consegnare è assegnato in maniera appropriata e si basa sulla densità delle aree di consegna (normalmente i corrieri effettuano più consegne per ciascuna fermata), sulle ore di lavoro, sulla distanza da percorrere. Amazon assegna i percorsi ai fornitori di servizi di consegna che a loro volta li assegnano ai loro corrieri in base al loro orario di lavoro".

Infine, elemento non secondario, la sicurezza e la salute: "Quelle dei nostri dipendenti e di quelli dei fornitori terzi è stata la nostra priorità. Ad oggi, nel 2020 abbiamo investito oltre 11,5 miliardi di dollari in iniziative legate a contrastare la diffusione del Covid-19. Solo in Italia, sono state acquistate nel 2020 più di 230 milioni di unità di disinfettante per le mani, 12 milioni di paia di guanti, 9 milioni di unità di mascherine, visiere protettive e altre protezioni per naso e bocca, e 35 milioni di unità di salviette disinfettanti. A tutti i nostri dipendenti diamo la possibilità di effettuare regolarmente e su base volontaria tamponi nasofaringei".

Massimiliano Sciullo

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