Economia e lavoro - 25 marzo 2021, 19:38

Fondi europei per ripartire, il duello è sulle piccole. "Artigianato dimenticato, ma Cirio ha promesso di recuperare"

Felici (Confartigianato Piemonte): "Nel disegno strategico non c'era traccia di quasi 117mila aziende e altri 72mila dipendenti". Ma il governatore si è impegnato a inserirlo in uno strumento su misura

bandiera europea

La partita dei Fondi europei è strategica per il rilancio del Piemonte

Ultime curve, prima del rettilineo finale verso Roma. E' di poche ore fa il confronto tra la Regione e le parti economiche del territorio, in vista del documento che da piazza Castello sarà spedito al Governo, perché entri a far parte della progettazione per il Recovery Plan

Un tavolo di coordinamento che segue quello fatto nelle singole province e con le nuove generazioni di piemontesi, ma che serviva a tirare le fila di un discorso di condivisione che ormai va avanti da settimane. E se il traguardo sembra vicino, ci sono anche voci che si chiamano fuori dal coro e che non sono soddisfatte di quanto hanno sentito.

Dimenticato l'artigianato nei documenti di programmazione

Come quella del mondo dell'artigianato, come spiega Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte: "Sul Recovery ognuno ha fatto le proprie proposte, ma il vero problema è che all'interno del DSU, il disegno strategico unitario che serve a pianificare gli interventi per i prossimi 10 anni, non c'era traccia dell'artigianato".

"Ho fatto notare - aggiunge - che in Piemonte ci sono 117mila aziende artigiane e 72mila dipendenti e il fatto che non ci fosse un capitolo specifico era davvero inappropriato. Così come non c'è nemmeno un accenno al credito per le piccole e piccolissime imprese. Capisco che sarebbe stato forse più facile fare bandi per le grandi imprese, ma in questo modo il rischio concreto è che tutto il mondo dell'artigianato e dei territori marginali rimanga escluso. Siamo alle solite".

E un'altra delusione arriva sul fronte della parità di genere: "Avevamo chiesto che fosse prevista una forma di premialità per quelle aziende che hanno un socio o un coadiuvante donna, ma non c'era nulla nemmeno di questo".

L'impegno del governatore

L'incontro però ha avuto un epilogo che lascia ben sperare. "Il presidente Cirio - conclude Felici - ha promesso davanti a tutti che avrebbe inserito un Piano di sviluppo artigianale, per fare in modo di includere nei bandi anche le imprese di piccola e media dimensione, prevedendo soglie di accesso più basse. Uno strumento che, eventualmente, possa essere inserito nel FESR".

Massimiliano Sciullo

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