UniTo e Politecnico di Torino riducano le tasse a tutti gli studenti, “senza distinzione di reddito”. E’ questa la richiesta che arriva dal coordinatore di Azione Piemonte Claudio Lubatti, insieme ai referenti per gli Enti Locali e Scuola Alberto Nigra e Francesca Salvadori.
Un appello che arriva alla luce dello stop, che dura ormai da un anno, ai corsi ed esami in presenza nei due atenei. “Ciò si traduce – spiegano gli esponenti del partito di Calenda - in risparmi energetici (riscaldamento ed elettricità) e di manutenzione (pulizia, sorveglianza) cui tuttavia non sono seguiti ritocchi al ribasso delle tasse universitarie”. “Abbiamo dunque istituzioni – proseguono - che mettono a bilancio le stesse entrate che in annate ordinarie ma a fronte di una notevole riduzione delle spese, e ragazzi che stanno pagando per l’uso di spazi e servizi di cui non possono usufruire. Tutto ciò in un quadro internazionale che già vede le università italiane tra le più costose d’Europa e in una città che, in prospettiva nazionale, si colloca per accessibilità economica al dodicesimo posto per quanto riguarda il Politecnico e al ventunesimo per l’Università”.
Per Lubatti, Nigra e Salvadori Torino “ha bisogno di puntare e investire sui suoi giovani, residenti e non residenti, per garantirsi un futuro di espansione e di sviluppo”.