BILOURA è un collettivo di arti performative, interculturale e transdisciplinare, composto da artisti di diverse provenienze professionali.
Il collettivo, che si auto-definisce “piattaforma nomade” per la natura internazionale dei suoi progetti, ha la sua prima casa in Valchiusella, vicino a Ivrea. Qui, nasce nel 2013 da un’idea di Silvia Ribero, ricercatrice, pedagoga, artista e performer sempre in movimento tra generi e discipline.
Dalla sua nascita per circa quattro anni il collettivo ha incanalato tutte le energie nella creazione di una formazione dell’attore alternativa a quella classica, in grado di preparare da subito dei performer a tutto tondo. La ricerca si è poi concentrata anche su nuove tecniche di creazione, regia e drammaturgia.
Per quanto riguarda i temi, BILOURA rispecchia in tutto la natura poliedrica della sua fondatrice Silvia Ribero occupandosi di argomenti di rilevanza e inclusione sociale. Sia attraverso i propri spettacoli sia attraverso attività artistiche portate in situazioni “di frontiera”, cioè al limite dell’emarginazione sociale, come ad esempio campi profughi o progetti di sostegno a donne vittime di tratta della prostituzione.
Vive e creative, nonostante la pandemia
Il collettivo è una delle tante realtà artistiche che nel fare i conti con la pandemia, dopo un iniziale momento di disorientamento, ha reagito con l’arma della creatività.
L’abitudine di creare brevi performance ad hoc per eventi culturali dei quali il collettivo sposa i contenuti e i valori, ha permesso di andare in scena al convegno sul disagio giovanile organizzato a Torino da Tenda della Luna a gennaio e al festival di tematiche ecologiste CinemAmbiente in Valchiusella a luglio e agosto.
L'estate ha anche permesso di andare a Vienna, per una residenza artistica di un mese allo spazio di danza e performance contemporanee Im_Flieger, al termine del quale il collettivo ha presentato FLESH ("carne") - work in progress performance, all'interno del progetto 5 VOICES FOR 1.
Il progetto tratta del tema della prostituzione, dello sfruttamento massiccio e globale del corpo femminile ai fini del profitto economico e si chiede quanto e come "il mestiere più antico del mondo" sia da mettere in relazione al neoliberismo e alla cultura patriarcale.
Con l’autunno e i nuovi lockdown BILOURA ha sempre continuato a lavorare a porte chiuse dedicandosi alla ricerca artistica e introducendo nel proprio lavoro anche la telecamera per creare micro-creazioni da condividere sul canale YouTube.
Anche nel 2021 il collettivo si è schierato a fianco di altri soggetti, dei quali condivide i valori ad esempio sostenendo la campagna di rinnovo dell'utilizzo degli spazi del Movicentro di Ivrea da parte della Cooperativa Sociale ZAC! Zone Attive di Cittadinanza, il lavoro delle attiviste di Stopp Sex Kauff Initiative e il progetto di sensibilizzazione ai temi dell'accoglienza migranti Walk with Amal: una burattina gigante che attraverserà Turchia ed Europa nel 2021, venendo accolta da artisti di ogni cultura.
Sognando l’estate: progetti per il futuro
Con la speranza che presto si possa tornare a guardare il futuro senza avere paura, BILOURA pensa positivo e si prepara a una primavera/estate piena di eventi, ad esempio: una prima rassegna di arti performative in Valchiusella sostenuta da Fondazione Piemonte dal Vivo attraverso il bando CORTO CIRCUITO e dal Comune di Val di Chy.
Uno spettacolo di teatro partecipativo Liberi da… per il 25 aprile.
Una residenza artistica di tre mesi in Corea del Sud, saltata l'anno scorso, con la creazione della prossima produzione inerente il progetto 5 voices for 1 all’Asian Culture Center di Gwanju.
L'appuntamento con il laboratorio Odi - Raccontami o Musa le differenze tra noi previsto per l'autunno scorso a Torino in quartiere Barriera di Milano, all'interno dell'importante progetto di Cristina Pistoletto.
Infine, uno scambio artistico con una compagnia teatrale del Kenya.