Attualità - 03 aprile 2021, 17:45

Al Duomo preghiera e contemplazione della Sindone, Nosiglia: "Messaggio di speranza per chi è in difficoltà"

Cirio: "simbolo di fiducia che deve trovarci uniti nella solidarietà". Appendino: "Momento che si estende da Torino a tutto il mondo"

Mons. Cesare Nosiglia - foto di repertorio

Al Duomo preghiera e contemplazione della Sindone, Nosiglia: "Messaggio di speranza per chi è in difficoltà"

La vigilia della Pasqua al Duomo di Torino è stata occasione di preghiera e contemplazione davanti alla Sindone, per un evento trasmesso (in streaming), che ha visto la presenza di autorità religiose, politici, ma anche lavoratori della ex Embraco. Mons. Cesare Nosiglia, che del sacro telo è custode pontificio, ha voluto dare un messaggio di speranza: "Mi auguro che la Sindone possa servire alle tante persone che sono in difficoltà in questo momento, come a tutti noi".

L'Arcivescovo di Torino (e Vescovo di Susa), ha fatto riflettere durante la sua omelia: "Ci sono molti modi per portare la croce di Gesù. Una malattia grave, un problema difficile di famiglia o di lavoro, la morte di una persona cara. Insieme a questi si è aggiunto nel tempo presente anche la pandemia che ci obbliga a gestire una realtà faticosa e di sofferenza".

"C’è però un altro modo di portare la croce, quello di Maria, la madre di Dio. Maria aiuta i figli a portare la croce del Figlio suo. Maria si fa presente sempre in ogni casa ed è in ogni vita dove c’è la prova e la sofferenza", prosegue Nosiglia. "Come ci ha ricordato papa Francesco, il nostro sguardo incrocia anzitutto quello di Gesù stesso che dalla Sindone ci invita a vedere il suo volto in quello di tanti nostri fratelli e sorelle sofferenti, poveri e bisognosi di affetto e di sostegno umano e spirituale".

"La Sindone è specchio del Vangelo. Un Vangelo che non è solo dolore e sofferenza, pur essendo stato così per Gesù, ma anche amore, perdono, speranza. Questo vuol dire per noi pregare la Sindone", ha concluso l'Arcivescovo di Torino.

"Oggi ci uniamo, alla vigilia di Pasqua, certi che domani sarà un giorno diverso e che appena avremo vaccinato tutti torneremo a essere quelli che eravamo, ma speriamo anche un po' più buoni e un po' più consapevoli che siamo forti solo se siamo uniti". Questo il messaggio del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, per la cerimonia di contemplazione della Sindone. "Dopo un anno ci ritroviamo di nuovo ancora qui a pregare davanti a un simbolo sacro a cui siamo legati. Un simbolo di fiducia che oggi deve trovarci uniti soprattutto nella solidarietà. In questo anno abbiamo sofferto ma anche imparato tanto, che è necessario volerci più bene e aiutarci di più".

"In quest’anno di difficoltà e di sacrificio per tutti a causa della pandemia, ritrovarci oggi davanti alla Sindone ci rimanda al periodo buio che stiamo vivendo, consapevoli che quel volto sofferente e il Telo che ci ricorda la resurrezione della Santa Pasqua, ci donano un forte messaggio di speranza per il futuro", ha detto il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia.

"La contemplazione della Sindone è un momento di preghiera e raccoglimento che vuole portare il suo significato profondo a tutta la comunità, specie in un contesto delicato e doloroso come quello che stiamo ancora attraversando a causa della pandemia": così la sindaca Chiara Appendino. "Un messaggio di speranza che si estende da Torino a tutto il mondo".

Oltre 300 richieste di preghiera, arrivate via social, sono state poste di fronte alla Sindone da una giovane (che ha sparso anche olio profumato), durante le celebrazione del Sabato Santo, in un clima carico di fede e partecipazione.

redazione

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