"Riorganizzare non significa ridurre occupazione e servizi". E' questo il messaggio con cui i sindacati di Cgil, Cisl e Uil intendono presentarsi all'incontro che si terrà giovedì - secondo previsioni - con i vertici Stellantis.
Lo fanno al culmine di settimane in cui, dopo la visita dell'ad Carlos Tavares, dalle parti di Mirafiori e dintorni (proprio dove domani le tre sigle organizzano un volantinaggio al cambio turno delle 14 alla Porta 2 di corso Tazzoli) sono rimbalzate solo notizie di cassa integrazione e di disagi per i lavoratori, anche in termini di servizi.
Ecco perché i sindacati vogliono tornare a far sentire la propria voce, facendo rimbombare dalla storia fabbrica Fiat i temi che poi da tempo scandiscono l'intera "Vertenza Torino". "La pandemia e le misure emergenziali hanno duramente messo alla prova la città di Torino e l’intera Area Metropolitana", si legge nel volantino. E ancora: "Negli stabilimenti di Mirafiori e dell’Agap di Grugliasco è stato predisposto un taglio dei costi dei servizi che rischia di peggiorare le condizioni di lavoro dei dipendenti diretti e di ridurre pesantemente i livelli occupazionali e reddituali delle lavoratrici e dei lavoratori delle imprese di pulizie presenti negli stabilimenti. Si tratta, infatti, di lavoratrici e lavoratori che attendono il rinnovo del loro CCNL da ben 8 anni, impiegati prevalentemente a part-time, che subiscono una diminuzione dell'orario di lavoro del 30% e una drastica riduzione dei già bassi salari, prossimi alla soglia di povertà".
A questo intervento si aggiunge ulteriore cassa integrazione delle lavoratrici e dei lavoratori delle mense, causata dello spostamento della somministrazione dei
pasti a fine turno, con conseguente crollo del servizio. "Aggiungiamo a questo quadro desolante gli oltre 200 lavoratori assunti con contratto di lavoro in somministrazione che hanno perso il lavoro, ai quali andrebbe garantita la continuità occupazionale. Il rilancio dell'industria torinese dell'auto riguarda i lavoratori direttamente dipendenti e quelli dell’intera filiera, metalmeccanici e delle altre categorie interessate dagli appalti di servizio, differenziati per condizioni di lavoro, contratti e salari".
Da qui, la posizione che sarà ribadita anche in occasione del confronto con i vertici Stellantis: "Riteniamo che la fusione tra FCA e PSA debba rappresentare una opportunità per dare prospettive agli stabilimenti italiani, alle aziende della filiera ed alle imprese collegate dagli appalti di servizio. Le lavoratrici ed i lavoratori che hanno fatto tanti sacrifici in tutti questi anni, anche per il massiccio ricorso agli
ammortizzatori sociali, pretendono la massima chiarezza e le opportune garanzie per il loro futuro lavorativo. Occorre, perciò, destinare agli stabilimenti piemontesi investimenti, volumi produttivi e nuovi modelli oltre a quelli individuati dai precedenti piani industriali".