Economia e lavoro - 13 aprile 2021, 10:00

Mascherine, visiere protettive e termometri: i parrucchieri di Torino ripartono in sicurezza [FOTO]

Tante le misure prese da chi non si fermava dal primo lockdown ma è stato costretto a chiudere per la zona rossa: “Oggi riapriamo e speriamo di non chiudere più: lavoriamo in sicurezza per noi e per i clienti”

Barbiere al lavoro con un cliente

Con la zona arancione tornano a lavorare anche le attività di parrucchiere e barbiere a Torino

Aprire per non chiudere più. E’ questo l’auspicio dei parrucchieri torinesi che questa mattina, dopo la chiusura imposta dalla zona rossa, sono tornati a lavorare e ad accogliere clienti dalle barbe incolte dai capelli troppo lunghi.

 

Lo stop alla categoria, che dopo il primo lockdown non si era più fermata, aveva stupito e non poco: i parrucchieri infatti, hanno sempre sostenuto di lavorare in sicurezza, nel pieno rispetto delle regole e che difficilmente i loro negozi avrebbero potuto contribuire all’innalzamento dei contagi.

 

E basta fare un giro per i saloni e i barber di Torino per rendersi conto di come la loro attività si presti a essere svolta in sicurezza: al Dandy’s Club di corso Peschiera, i parrucchieri indossano sempre la mascherina, le poltrone dei clienti sono posizionate a due metri di distanza l’una dall’altra e quando il cliente è si toglie la mascherina per consentire al professionista di lavorare sulla barba o tagliare i capelli dietro le orecchie, quest’ultimo indossa sempre una visiera di protezione.

 

La traccia dei clienti viene tenuta in un registro informatico che raccoglie le prenotazioni inserita dalla receptionist. A completare il servizio, appuntamenti su prenotazione gel igienizzante, termometro per la misurazione della temperatura all’ingresso e divisore in plexiglas tra la cassa e il cliente. “Siamo contenti di tornare a lavorare, abbiamo sempre preso ogni precauzione per la nostra salute e per quella dei clienti: il parrucchiere è un luogo di lavoro sicuro”.

 

Le giornate si riempiono in fretta, le prenotazioni si susseguono: dopo settimane di chiusura, Torino si rimette in fila dal parrucchiere. 

Andrea Parisotto

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