Economia e lavoro - 30 aprile 2021, 13:26

Ex Embraco, la Regione rilancia l'appello: "Il Governo sblocchi il nodo degli ammortizzatori sociali" [VIDEO]

L'assessore Chiorino torna alla carica, soprattutto dopo le voci che vorrebbero Acc al centro di attenzioni straniere che mettono a rischio il progetto Italcomp: "Serve la volontà politica"

Assessore regionale Elena Chiorino

L'assessore regionale Elena Chiorino torna a sollecitare il Governo sul caso Embraco

"Il Governo risolva il prima possibile il primo problema degli ammortizzatori sociali per i lavoratori ex Embraco". È questo l'appello che è tornata a rilanciare alla vigilia del 1 maggio l'assessore regionale al Lavoro Elena Chiorino

Una soluzione entro il 23 luglio, quando finirà la cassa

Torna a farsi sentire la voce di un territorio intero a proposito di una vertenza diventata un simbolo, anche a livello nazionale, sul destino manifatturiero del Paese. Lunedì la Regione aveva scritto una lettera al Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, firmata con i sindacati di Fim, Fiom, Uilm e Uglm, dove si chiedeva con la massima urgenza di verificare ogni possibile utilizzo di ammortizzatori sociali applicabili per dare copertura finanziaria ai lavoratori Embraco dal 23 luglio, fintanto che non prenda forma il progetto Italcomp. E nel dubbio - visto che dallo scorso 25 aprile è possibile che succeda - che la curatela fallimentare di Ventures non spedisca le lettere di licenziamento per i 400 lavoratori.

"Chiederemo - aveva spiegato all'epoca Chiorino - di presentare un emendamento governativo al Dl Sostegni “salva-CIGS” per i lavoratori di Chieri (ex Embraco), per individuare un’adeguata soluzione amministrativa. Cercheremo ogni strada percorribile per quanto il conto alla rovescia del 22 luglio sia inesorabile, insisteremo per avere un riscontro da parte del Ministero del Lavoro che ribadisca nei fatti le parole delle scorse settimane".

Acc adesso fa gola all'estero: bisogna fare in fretta

Un appello che oggi Chiorino ha voluto rilanciare. Anche alla luce di un elemento che è comparso all'improvviso sulla scena, modificandola radicalmente: l'interesse di uno (o più) gruppi stranieri per la Acc di Mel, in provincia di Belluno, l'altra gamba necessaria a comporre il progetto Italcomp. Ma gli stessi aspiranti compratori hanno già specificato di non avere alcun interesse per l'iniziativa che ormai da tempo viene sostenuta dal Mise e in particolare dal viceministro Alessandra Todde.

Dunque, bisogna fare in fretta. "Orlando riunisca i vertici del Ministero del Lavoro, di Inps e della regione Piemonte e sindacati per dirimere la questione degli ammortizzatori: abbiamo già chiesto al Governo di inserire degli emendamenti che risolverebbero la situazione, ora è sufficiente l'azione politica".

"L'interessamento da parte delle multinazionali a Italcomp conferma la bontà del progetto", commenta invece Vito Benevento, segretario organizzativo Uilm Torino. "In questa fase la priorità di tutti deve essere quella di costituire la nuova società, oltre a garantire gli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Solo con la creazione del polo nazionale del compressore saremo nelle condizioni di tutelare sia i 300 addetti di Acc, sia i 400 lavoratori ex Embraco, che chiedono risposte concrete ancora non arrivate dopo tre anni e mezzo di lotte".

Cinzia Gatti e Massimiliano Sciullo

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