Luserna San Giovanni lancia la trasformazione del primo piano del palazzo comunale in polo culturale, il cui cuore sarà la biblioteca civica.
“È il più grande investimento in cultura di cui si abbia memoria nel nostro Comune” esulta l’assessore Elena Marcellino, dopo l’approvazione del progetto esecutivo, passato in Giunta mercoledì 28 aprile
“Ora l’ufficio tecnico può preparare la gara per appaltare i lavori che auspichiamo partano a giugno – indica i tempi Marcellino – e che prevediamo siano portati a termine entro l’anno”.
I 343.500 euro necessari per la ridefinizione degli spazi interni dell’edificio, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la riqualificazione della facciata su via Ex Deportati e Internati, la creazione di un’isola pedonale che connetterà il polo ai giardinetti di Airali, saranno finanziati con l’Avanzo di Amministrazione 2020. “Con il ribasso d’asta che prevediamo, inoltre, verranno acquistati gli arredi, i video terminali, uno schermo per le proiezioni, una nuova connessione internet e verrà allestito lo spazio del coworking” aggiunge Massimo Chiarbonello, responsabile dell’area vigilanza e cultura.
Nei mesi in cui si svolgeranno i lavori, la biblioteca continuerà a funzionare con i servizi minimi del prestito ma successivamente andrà riaffidata la gestione. Il progetto pilota che in questo anno ha visto impegnata la Diaconia valdese scade, infatti, il 3 giugno e dovrà quindi essere individuato nuovamente un gestore. Si tratterà di un nuovo affidamento che dovrebbe aggirarsi sui 100.000 euro per 3 anni. “La Diaconia valdese ha lavorato molto bene in questo anno caratterizzato da limitazioni alla socialità coinvolgendo soprattutto i bambini e le loro famiglie – commenta Marcellino –. Stiamo comunque pensando a un progetto che coinvolga il più possibile le associazioni del territorio, non solo di Luserna San Giovanni, ma di tutta la valle”.
Il nuovo polo culturale sfrutterà lo spazio dei portici su via Ex Deportati e Internati che verranno vetrati. Nella stessa via ci sarà anche l’ingresso principale con la rampa utilizzabile dai disabili. Sulla destra rispetto all’ingresso, sfruttando lo spazio dei portici, verrà allestita una sala studio o spazio per il coworking, “considerando la lezione imposta dalla pandemia, lo spazio è già stato pensato tenendo conto dell’eventualità di dover inserire dei pannelli in plexiglas per isolare le postazioni” sottolinea Marcellino. Sulla sinistra rispetto all’ingresso ci sarà invece la sala conferenze: “Verrà ampliata l’attuale saletta d’arte inglobando anche parte dello spazio attualmente della biblioteca – spiega Chiarbonello –. Sarà un punto importante del polo, perché quasi tutti i giorni arrivano richieste per l’utilizzo della sala”. Proseguendo lungo il corridoio centrale del polo, sulla destra si incontrerà la sala libri con nuove scaffalature mentre sulla sinistra – dove attualmente c’è la biblioteca – la sala consultazione attrezzata di video terminali.
Tornando all’esterno invece, in via Ex Deportati e Internati, verrà ritinteggiata la facciata in modo coerente con la caratteristica facciata principale del municipio e verranno rinnovati anche gli infissi. Una parte della strada (dall’ingresso delle rimesse dei mezzi municipali a via Tegas) diverrà isola pedonale video sorvegliata. “Si perdono una decina di parcheggi circa – annuncia Chiarbonello –. E verrà arredata con vasi e panchine”. L’Amministrazione comunale sembra puntare particolarmente sull’area pedonale: “Il rifacimento dei giardini di Airali hanno dimostrato che i cittadini sono pronti a frequentare gli spazi urbani, se resi vivibili – evidenzia Marcellino -. Il nostro scopo, infatti, è quello di offrire un aggregato urbano sempre più a misura di cittadino”.
L’assessore sottolinea come il progetto nato prima della pandemia, sia stato poi rimodulato per tenere conto delle esigenze attuali, e che l’ambizione è proprio quella di offrire uno spazio per la socialità perduta in questi anni: “È un progetto impegnativo ma va considerato un investimento che avrà i suoi effetti nel lungo periodo. In un momento in cui tutti siamo pronti a parlare di cultura, ma poche cose vengono fatte in tal senso, questo è il nostro contributo”.