"La diffusione del Covid, per la seconda volta, ha condizionato la presenza al culto comunitario di tutti i credenti ma, diversamente dall'anno scorso, chiese e moschee non sono state chiuse. Dunque, un passo avanti nella speranza che, per gli effetti benefici del vaccino, i luoghi di culto possano presto accogliere tutti i fedeli. Auspichiamo che, nonostante le difficoltà, il dialogo, l'incontro e la conoscenza reciproca tra cristiani e musulmani ritrovino adeguato slancio". Queste le parole dell'Arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, alla comunità musulmana per la fine del Ramadan.
"Quest'anno, come e più dello scorso - sottolinea Nosiglia - è stata sollecitata l'opera dei cittadini a soccorso delle fragilità già presenti e ingigantite dalla pandemia. Tutto è diventato problematico, ci ha rattristati e persino prostrati, in certi momenti. Tuttavia, la gente ha reagito spesso con creatività per affrontare tali problemi. I credenti autentici hanno potuto affrontare i disagi con armi spirituali più forti che hanno 'attenuato' in parte le angosce, sostenuto con forza il dolore e il pensiero della morte e riempito di speranza, pazienza e benevolenza questa difficile situazione".
"È terminata la Quaresima dei cristiani e i musulmani giungono al termine del mese benedetto di Ramadan: ma pensiamo che essi - conclude l'Arcivescovo di Torino - sono solo 'un allenamento', che ci proietta nell'immediato futuro di una rinnovata dedizione a Dio, di conversione dei nostri cuori e sollievo delle fatiche degli uomini".