Nuove assunzioni grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e ai fondi React EU e Next Generation EU. Non si conoscono ancora precisamente tempi e modi, ma l'assessore al bilancio della Città di Torino Sergio Rolando ha aperto alla possibilità di sbloccare diversi concorsi pubblici con particolare riferimento al noto piano triennale per l'inserimento di 1000 giovani talenti under 32: “Con il primo lockdown e i decreti emergenziali – ha spiegato - le attività concorsuali hanno subito un rallentamento ma stanno comunque andando avanti. Alla luce delle opportunità legate al PNRR valuteremo le possibili combinazioni con il nostro piano assunzioni, la data clou sarà quella del 15 luglio. L'obiettivo è quello di non perdere professionalità e di abbassare l'età media, che attualmente si aggira intorno ai 55 anni”.
Personale in calo e taglio della spesa
Tutto questo a fronte di una macchina comunale che, nel corso degli ultimi cinque anni, ha avuto un calo netto e costante di personale assunto a tempo indeterminato. Secondo un rapporto elaborato dalla Città stessa, infatti, da fine 2016 a fine 2020 l'organico è passato da 9731 unità a 7894, con un taglio della spesa di circa 45 milioni di euro (dai 401 del 2016 ai 356 del 2020, ndr). In netto calo anche il numero dei dirigenti, passati da 205 a 84, mentre per quanto riguarda le posizioni organizzative (funzionari) si è registrato un andamento altalenante (rispettivamente 485, 524, 491, 514 e 490 nella forbice temporale analizzata) a causa di una riorganizzazione della struttura.
Le critiche del centrosinistra
Alcune critiche alla gestione del settore sono però arrivate dall'opposizione e, in particolar modo, dal centrosinistra: “Questa strategia politica di riduzione del personale - ha commentato la consigliera del Partito Democratico Elide Tisi – sta portando a un depauperamento di professionalità e di offerta di servizi, elemento che non può essere valutato soltanto da un punto di vista di compressione della spesa ma attentamente analizzato. Una fase come questa deve essere espansiva e di consolidamento di settori in sofferenza anche attraverso la stabilizzazione dei precari con l'obiettivo di assicurare una governance istituzionale e l'alta qualità dei servizi stessi”.