"Ho paura del collasso dell'umanità a causa della crisi climatica ed ecologica". Questo il cartello esposto da un attivista di Extinction Rebellion nel corso di un sit-in questa mattina, davanti alla sede di Leonardo in corso Francia.
Inginocchiato su un cuscino, la sua protesta, nata con l'intento di rallentare il traffico di fronte al colosso dell'industria militare italiana, vuole denunciare la connessione tra economie belliche ed emergenza ambientale.
"I dati i sugli investimenti militari fanno riflettere - spiegano i militanti -: in Italia, secondo l’Osservatorio Mil€x, sono stanziati per i prossimi quindici anni ben 36,7 miliardi di euro in spese militari, più del 25% dei fondi pluriennali per lo sviluppo infrastrutturale del Paese. Disinvestire nel settore militare non solo può liberare un’ingente quantità di fondi pubblici, ma è anche utile per tagliare le emissioni globali di gas climalteranti, di cui l'industria bellica è responsabile per il 6%. Intervenire drasticamente sulle emissioni climalteranti è la mossa più coerente per ottenere la sicurezza mondiale".
Una protesta che non ha evitato di scatenare malumori. Alcuni automobilisti innervositi sono scesi dalle macchine intimandogli di alzarsi, ma attivitsta sembra deciso a proseguire la sua protesta interferendo col traffico dell'ora di punta. Un cantiere stradale in quel tratto complica ulteriormente il flusso veicolare.