Economia e lavoro - 28 maggio 2021, 09:23

Federmeccanica, c'è Stefano Serra nella nuova "squadra" nazionale del presidente Visentin

Al vicepresidente dell'Unione Industriale di Torino e presidente Amma, la delega per l'istruzione e la formazione

Stefano Serra seduto a una scrivania

Stefano Serra eletto ai vertici di Federmeccanica

C'è anche il "torinese" Stefano Serra (vicepresidente dell'Unione Industriale di Torino e presidente dell'Amma) all'interno della squadra presentata nelle scorse ore dal presidente designato di Federmeccanica, Federico Visentin, in attesa dell’elezione del prossimo 25 giugno in occasione dell’Assemblea Generale.  

Federmeccanica rappresenta 16mila imprese e oltre 800mila lavoratori. Nel nostro Paese - secondo in Europa alle spalle della Germania - l’industria metalmeccanica produce circa 110 miliardi di euro, per il 45% del totale manifatturiero e l’8% del PIL nazionale; esporta beni per oltre 200 miliardi di euro, più del 50% del fatturato di settore.

A Serra è stata affidata la delega all’istruzione e alla formazione. Il presidente Visentin ha anche anticipato la costituzione di un Advisory Board composto da esponenti “Ambassador” del mondo associativo che, per background personale e professionale o per il ruolo attuale, possono dare un importante contributo dal punto di vista strategico e sup-portare la definizione delle proposte della Federazione, con l’obiettivo, tra gli altri, di promuo-vere l’Industria metalmeccanica/meccatronica nel Paese e l’innovazione nel Sistema.

"Sono onorato di fare parte di questa squadra – ha dichiarato il vicepresidente designato Stefano Serra – e ringrazio Federico Visentin per la fiducia dimostrata, affidandomi una delega che trovo strategica. L’istruzione e la formazione sono fattori abilitanti per rilanciare la competitività delle imprese e del nostro Paese. I temi da affrontare li sintetizzo in quattro punti. Il primo riguarda il rinnovo contrattuale e la formazione obbligatoria dei dipendenti, asset decisivo per tutto il sistema metalmeccanico. Il secondo abbraccia i giovani, che costituiscono la nostra risorsa più preziosa. Dovremo impegnarci per attuare uno dei pilastri del PNRR, che destina 1,5 miliardi al potenziamento della formazione professionalizzante, con l’obiettivo di aumentare fino a cinque volte il numero di studenti e coprire oltre 200mila posizioni aperte nell’industria. Un terzo tema centrale concerne l’upskilling di chi sta lavorando o deve ritrovare un lavoro; in questo senso, sarà fondamentale accelerare il sistema di politiche attive del lavoro, che oggi ha ampi spazi di miglioramento. Infine il quarto punto è il rafforzamento delle competenze essenziali affinché le aziende siano capaci di efficace trasferimento tecnologico e ricerca industriale, sia per i processi industriali, sia per le nuove tecnologie dei loro prodotti".

M.Sci

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