Conversazioni - 30 maggio 2021, 09:01

Qualcuno vi critica senza un motivo? Non si piace

E' molto più semplice riconoscere le caratteristiche negative di un altro invece che vedere le proprie. Forse perché tutti notiamo negli altri quello che non vogliamo vedere in noi

Qualcuno vi critica senza un motivo? Non si piace

Ci rimane più semplice conoscere le caratteristiche negative di un altro che vedere le nostre. Capita a tutti di trovare certi individui particolarmente antipatici! A volte alcune persone ci rimangono particolarmente insopportabile, come un sasso sullo stomaco, e magari non ci hanno fatto nulla di male, in alcuni casi, interagiscono poco con noi. Ma perché allora ci infastidiscono? Proprio perché notiamo in loro quello che non vogliamo vedere in noi, sono la nostra ombra, come dice il famoso psicoanalista Jung.

Ogni persona è una combinazione di meravigliose virtù e di difetti: nessuno e privo di attributi negativi. Siamo buoni e cattivi, geni e santi: tutto in uno. Siamo tutti d’accordo che la perfezione non esiste a questo mondo e allora perché cercarla in noi? La vergogna e gli errori sono una parte integrante della vita: Abbiamo provata tutti l’imbarazzo per una nostra azione fuori luogo. Non è possibile vivere senza errare.

Ma perché veniamo criticati o giudicati senza motivo? Quando lavoriamo in un team e ci comportiamo in modo sbagliato credo una che una bella critica costruttiva serva a tutti per crescere e migliorare ma a volte siamo giudicati e criticati senza motivo. In altre occasioni siamo noi che giudichiamo e critichiamo senza una ragione. Quale è la ragione di questo comportamento? Per quale motivo una mia collega mi ha fatto la lista dettagliata dei difetti se io l’ho incontrata poche volte e soprattutto se con lei non ho mai lavorato? Se i nostri dipartimenti non condividono progetti?

La risposta è che sono la sua ombra – usando una terminologia archetipica junghiana: la sua lista dettagliata dei miei difetti è quello che lei non accetta in se stessa. Il fatto che sia giunta a indicarmi il percorso attraverso il quale io mi possa migliorare è indice che sia giunta l’ora per lei di intraprenderlo. La sua intolleranza verso le mie mancanze e i miei fallimenti è il lusso che si può permettere visto che non riconosce le sue carenze e i suoi insuccessi, alquanto simili ai miei, tra l’altro, se non identici. Insomma, lei mi critica per le qualità che io non ho e che lei pensa di possedere: ma è veramente così? Se la critica è continua, incessante e anche viziosa (userei anche la parola “pervertita” in questo caso) non si tratta di un approccio sano alla vita: probabilmente questa collega non sta valutando i tuoi errori, si sta "autovalutando". Io sono il suo specchio, la sua ombra che la segue in maniera incessante. Insomma, sono il suo riflesso e quello che vede in me è in lei, nascosto dagli specchi normali: io sono il suo specchio psichico, lo specchio delle sue ombre, de suoi lati oscuri che non accetta di se stessa, che ha messo in un sacco e seppellito nel suo inconscio. Solo che l’inconscio è un mare mosso e tutto quello che sta sotto emerge nei momenti meno aspettati. In questo caso sotto forma di proiezioni.

Come tutto il resto degli esseri umani, sono brava in alcune aree ma in altre un pochino meno: tipo ho l’ossessione di cambiare posto agli oggetti per rendere la casa più efficiente e massimizzare gli spazi! Povero marito mio! Io sono dell’opinione che se ci cercano difetti morali anche nel più santo degli esseri umani, siamo sicuri che li troveremo. Pensiamo di uno dei geni considerati tali da tutti, in modo quasi univoco: Albert Einstein. Sono sicura che se si volessero cercare idee o parole stupide in quanto ha detto durante la sua vita le troveremmo. Il punto è proprio questo possiamo sempre scegliere di trovare qualcosa di negativo negli altri o qualcosa di positivo: la perfezione non è di questo mondo e le percezioni cambiano a seconda di chi percepisce. Un modo di percepire gli altri passa attraverso la proiezione: quando si hanno delle caratteristiche che non vengono accettate, come l’egoismo, per esempio allora si additano nell’altro.

Mi è capitato che mio figlio stesse male, in ospedale. Dopo una rapida visita, la persona in questione, mi ha detto che era dispiaciuto che il bambino fosse malato ma lui doveva spicciare degli affari improrogabile e urgenti. Questa persona si spaccia come generosa e amorevole, ma, in fin dei conti, è solo un grande egoista. Il che è umano: è un difetto comune. Insomma, a sentirlo parlare è il principe delle persone solidali ma nel suo inconscio accade altro, nasconde questa caratteristica che disapprova e giustifica le azioni egoiste con argomentazioni razionali che reggono solo a prima vista. Poi quando vede qualcuno agire in maniera egoista si arrabbia e alza la voce proprio perché riconosce negli altri ciò che non gli piace in lui. I difetti altrui gli ricordano i propri. La sua critica proprio per il gusto di criticare viene da una proiezione. La loro critica è diretta alla parte nascosta alla loro coscienza di loro stessi.

Barbara Gabriella Renzi

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