Politica - 31 maggio 2021, 19:55

Primarie, Tresso: "I candidati del Pd inadatti a vincere le comunali. Bisogna allargare il campo e questa è la mia ricetta"

"Favorevole a rientrare nell'Osservatorio Tav, ma voglio parlare con chi ha idee diverse dalle mie"

Francesco Tresso, candidato alle primarie del centrosinistra nei suoi uffici

Francesco Tresso, candidato alle primarie del centrosinistra

12 e 13 giugno. E’ questa la data in cui si svolgeranno le Primarie a Torino per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra. In corsa Igor Boni, Enzo Lavolta, Stefano Lo Russo e Francesco Tresso. Proprio quest’ultimo ha trovato davanti a sé diversi ostacoli alla partecipazione, dall’assenza di appoggio politico - dopo che Mario Giaccone lo ha “scaricato”, dopo averlo coinvolto per la prima volta nel 2016 candidandolo a sostegno di Fassino -  all’obbligo di raccogliere 4 mila firme.

Tresso, lei è l’unico candidato civico, mentre gli altri sono appoggiati da partiti politici. Quale pensa possa essere il suo contributo alla città?

Dopo aver lavorato per 30 anni con società private, cinque anni fa è arrivata la richiesta di dedicarmi alle cosa pubblica: è il momento di mettere la mia esperienza al servizio della città. Torino ha di fronte una sfida importantissima: o entriamo in Europa o rimaniamo una città di provincia. C’è bisogno di mettere a frutto le risorse migliori: credo di poter intercettare le persone che hanno voglia di dare una mano e che si sentono troppo distanti dalla politica dei partiti.

Lei e Lavolta avete sfumature diverse, ma siete simili per alcuni aspetti, a partire dalla richiesta di ampliare il campo politico. Non era meglio convogliare voti forse su un unico candidato?

Non è stato possibile fare sintesi. Il fatto che tutte le persone proposte dall’azionista di maggioranza della coalizione, che è il Pd, non abbiano trovato un consenso largo ha reso necessario il fatto che ci fossero proposte diverse. Sono convinto che le Comunali si possano vincere solo se c’è una compattezza larga ed estesa di tutto il centrosinistra: è fondamentale riuscire ad allargare.

Se dovesse perdere ha promesso sostegno leale a Lorusso, che parte favorito perchè appoggiato a maggioranza dal PD. Pensa faranno lo stesso i suoi supporter?

Le Primarie sono uno strumento democratico e io le vedo come la possibilità di ridare passione “politica” alle persone. I partiti in questo momento hanno una crisi di rappresentatività: tramite me si può riportare partecipazione e questo credo sia un valore aggiunto. Sono disponibile ad appoggiare chi vince.

Pensa davvero di poter sconfiggere i capi bastone del Pd, portando chi non è dentro il Partito Democratico a votare il 12 e 13 giugno?

Sì, è il sentimento che ho sentito durante la raccolta firme per partecipare alle Primarie. Sembrava un’impresa insormontabile raccogliere in tre settimane 4 mila sottoscrizioni su carta. Intorno a me però si è creata una mobilitazione che mi ha dato fiducia: questa è una risorsa preziosa, che ho la contezza si tradurrà in voto. Molta gente mi sta scrivendo che non ha mai votato alle Primarie o per il centrosinistra: io sono fiducioso che l’effetto volano delle firme darà una partecipazione forte alle urne.

Molti hanno sollevato il tema di assenza di donne alle Primarie: alcuni candidati hanno già promesso che in caso di vittoria faranno una donna vicesindaco.

E’ triste pensare che la sfida del centrosinistra si giochi solo su candidati uomini: bisogna lavorare per modificare una cultura e abbiamo azioni concreti di fare. Non ho parlato di vicesindaci perché non voglio fare apparentamenti, ma ho squadra prevalentemente di donne.

Lei è sostenuto da Sinistra Ecologista, dove è presente Marco Grimaldi che è contrario alla Tav: al contrario lei è favorevole all’opera.

Penso che questa sia la cifra delle relazioni politiche. Io voglio instaurare un dialogo su alcuni temi, la Torino-Lione in primis, con chi non ha le mie stesse posizioni. La Tav è diventata un elemento lacerante, che va oltre il significato dell’infrastruttura: io sono favorevole che si rientri nell’Osservatorio. Voglio però parlare con chi ha idee diverse dalle mie: riconoscere le posizioni avverse è il primo passo per superare i conflitti. Con Sinistra Ecologista sono tanti i temi che ci accomunano, dalla transizione ecologica ai diritti. 

Cinzia Gatti e Andrea Parisotto

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