Cultura e spettacoli - 29 giugno 2021, 14:58

“Palazzo Madama torni a essere al centro dei cittadini”: inizia la nuova era del direttore Villa

Tra gli obiettivi del nuovo direttore, l’inclusione di pubblici diversi: “Abbiamo la possibilità di aprirci nuovamente al mondo, ma puntando sulle nostre opere”

Giovanni Carlo Federico Villa Palazzo Madama

Giovanni Carlo Federico Villa Palazzo Madama

Questo luogo deve tornare al centro della vita dei torinesi. Sono orgoglioso di far parte dello straordinario insieme di professionalità che lo compongono. Vorrei fosse visto non solo come un edificio da ammirare dall’esterno, ma anche da attraversare, riscoprendo al suo interno le nostre radici e la nostra memoria”. Con queste parole si è presentato oggi alla stampa il nuovo direttore di Palazzo Madama Giovanni Carlo Federico Villa: professore associato di Storia dell’Arte Moderna all'Università degli Studi di Bergamo e docente di Museologia e Museografia della Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici
presso l'Università degli Studi di Udine, ha superato nel mese di giugno una selezione tra oltre 300 candidati, prendendo, dopo un lungo periodo di stallo, il posto di Guido Curto.

"Necessario intercettare pubblici differenti, a cominciare dai giovani"

Citando Gozzano nel definire Palazzo Madama “la casa dei secoli”, Villa ha sottolineato la necessità di intercettare “pubblici differenti, a cominciare dai giovani, sfruttando i linguaggi della società moderna”. Obiettivo primario, “donare nuova aurea alle opere e a ogni singolo mobile qui custodito, dare un taglio nuovo alle mostre istituzionali e decriptare la storia del palazzo, riallacciando il rapporto con istituzioni e università per rendere il museo diffuso sul territorio”.

Puntare meno sull'internazionalizzazione e più sul locale

Villa curerà le collezioni del Museo Civico d’Arte Antica, dalle raccolte medievali a quelle del Gotico e del Rinascimento, contenenti il celeberrimo “Ritratto d’uomo” di Antonello da Messina, fino alle Stanze Barocche. Ed è proprio nell’opera del pittore messinese, simbolo indiscusso del Palazzo, che Villa vuole riporre tutte le energie per dare nuovo lustro ai tesori interni della Fondazione Torino Musei. Puntando meno sull’internazionalizzazione e più sul locale.

"Aziende piemontesi capiscano come attraverso opere di Palazzo Madama possono comunicarsi all'esterno"

Il mio grande sogno - ha concluso - è che le aziende torinesi e piemontesi comprendano come attraverso le opere di Palazzo Madama possano comunicarsi all’esterno. Non credo che per fare i numeri siano necessari grandi prestiti o mostre internazionali, ma grazie al nostro staff di valore e una città con 900 mila abitanti, nel momento in cui restituiamo questo luogo ai nostri quartieri abbiamo compiuto la nostra vera missione”.

Manuela Marascio

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