Attualità - 02 luglio 2021, 12:07

Torino ricorda Orlando, 18enne suicida: “La scuola sia un luogo sicuro, fermiamo l’indifferenza” [FOTO e VIDEO]

Un mazzo di fiori e un presidio sotto l’Ufficio Scolastico Regionale. Giusta: “Le associazioni entrino nelle scuole e aiutino gli insegnanti”

Presidio

Il presidio sotto l'Ufficio Scolastico Regionale per ricordare il giovane Orlando

Mai più un caso Orlando a Torino, le scuole tornino a essere un luogo sicuro, di crescita e di ascolto. E’ questo il senso del presidio che si è svolto questa mattina sotto la sede dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Troppo fresca da rimarginare la ferita causata dal suicidio del giovane 18enne. A chiedere che la scuola torni a svolgere un ruolo centrale nella lotta all’omofobia il Comune di Torino, il coordinamento Torino Pride e tante associazioni del movimento Lgbt.

La testimonianza di una mamma: “Ho il cuore a pezzi, troppa indifferenza"

Sono qui perché abbiamo il cuore a pezzi, l’indifferenza uccide più della violenza fisica. Mi occupo di ascolto da 20 anni e l’età dei ragazzini che si sentono soli e bullizzati, disperati, si è abbassata: non si parla più di giovani di 18 anni, ma di 13 o 14 anni” racconta una mamma, che ha deposto un mazzo di fiori sotto il porticato. Un gesto simbolico, che deve giocoforza essere accompagnato da azioni concrete, secondo la madre-volontaria:  “Non avete idea di quante storie ho sentito in questi anni: nei casi di omofobia, a differenza di altre situazioni, la persona Lgbt è sola. Non riesce a parlare con un altro adulto e con i coetanei. Le istituzioni sono indifferenti, ma tutta la società lo è”.

Giusta: “Le scuole aprano le porte alle associazioni” 

Presente al presidio Marco Giusta, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Torino: “Credo che la scuola non possa essere lasciata sola, nemmeno gli insegnanti: ci vuole una responsabilità politica di far si che la scuola sia uno spazio sicuro in cui ogni ragazzo possa crescere ponendosi la domanda “chi sono” e rispondendo con serenità a queste domande”.

Serve un coinvolgimento delle associazioni, che devono entrare nelle scuole. Avevamo già scritto un protocollo d’intesa con l’ufficio scolastico regionale che andava in queste direzioni: per il contrasto della violenza di genere e il riconoscimento delle differenze, intese come un valore” ha concluso Giusta.

Battaglia, Torino Pride: “Vogliamo essere coinvolti per dare una mano” 

La posizione dell’assessore è sposata da Alessandro Battaglia, coordinatore del movimento Torino Pride: “Siamo qui per ribadire quanto la scuola sia importante nell’educazione dei ragazzi e per chiedere alla scuola di intervenire su quello che ha a che fare con il bullismo, non solo delle persone Lgbt. Siamo qui per tutti coloro che vivono male la scuola e non hanno il supporto che dovrebbero avere”.

Abbiamo provato tante volte a dare una mano, ma non sembra che la nostra disponibilità sia ben accolta. Siamo qui a ricordare questa giovane vita che non c’è più e a pensare a tutte quelle giovani vite che invece devono continuare ad avere nella scuola un luogo protetto e sicuro. Un luogo dove impara a vivere in una società che non discrimina” è l’appello lanciato da Torino Pride. Perché drammi come quello di Orlando non accadano mai più.

Andrea Parisotto

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di TorinOggi.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU