Politica - 05 luglio 2021, 10:06

Commemorazione Colle del Lys, Gavazza: “Memoria filo invisibile che tiene unite le comunità”

Il 2 luglio 1944 qua persero la vita 2.024 partigiani e civili delle Valli di Lanzo, Susa, Sangone e Chisone

Commemorazione Colle del Lys, Gavazza: “Memoria filo invisibile che tiene unite le comunità”

Domenica 4 luglio il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia, delegato al Comitato Resistenza e Costituzione, e Gianluca Gavazza, consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza di Palazzo Lascaris, hanno partecipato alla solenne commemorazione dei caduti dell'eccidio del Colle del Lys, avvenuto il 2 luglio 1944, e hanno reso omaggio anche a tutti i 2.024 caduti, partigiani e civili, delle Valli di Lanzo, Susa, Sangone e Chisone.

“Oggi ci siamo trovati al colle del Lys - dichiara il consigliere regionale Gavazza - tutti, una volta arrivati, predisposti a fermarsi per un po', a spegnere gli smartphone, ad ascoltare il silenzio, a ricordare e riflettere”.

Poi il consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza prosegue citando Piero Calamandrei nel suo discorso ai giovani, a Milano, il 26 gennaio 1955: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra Costituzione”.

“La memoria è quel filo invisibile ma tenacissimo che tiene unite le comunità – conclude il consigliere Gianluca Gavazza -. La storia di un popolo non è solo un susseguirsi di date, di vittorie o di sconfitte, è innanzitutto il racconto di una identità fatta di cultura, sensibilità, simboli. La Resistenza fu trasversale ed interclassista: perché un’infinità di gente si è trovata a dover decidere, personalmente sulla propria pelle, come agire. Lo furono le donne, ricoprendo i ruoli che erano stati degli uomini, i militari, scegliendo se obbedire o no, i contadini, nascondendo o no i ricercati, i lavoratori e le lavoratrici che garantirono i beni necessari alla sopravvivenza, o semplicemente tutti quelli che, a rischio della propria vita, decisero di non fare la spia. È nostro dovere ricordarli tutti”.

comunicato stampa

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