Furia e speranza. Si muove tra questi due estremi il tavolo convocato oggi dall'assessore regionale Elena Chiorino, poche ore dopo la manifestazione degli operai davanti a Palazzo Lascaris. Un vertice alla presenza anche dell'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, dei sindacati, di alcuni consiglieri, parlamentari e dell'assessore comunale alle attività produttive, Alberto Sacco.
ANTICIPI E SPERANZE
"Continuiamo sulla strada del massimo coordinamento possibile tra di noi e aggiornamenti sulla situazione da condividere. La buona notizia è l'anticipo dell'incontro del tavolo al Ministero dal 20 luglio a domani", dice Chiorino. "Avere un po' di tempo prima della scadenza della cassa ci permette più tranquillità in caso di imprevisti, che speriamo non ci siano", prosegue Chiorino. "E quando la definizione sarà effettuata non ci saranno attese per i lavoratori che aspettano di percepire la cassa". Ma la vera incognita resta il progetto Italcomp. O una prospettiva comunque credibile per reindustrializzare l'area di Riva di Chieri. "Come Regione siamo pronti a fare la nostra parte fino in fondo, ma serve l'impegno del Governo ed è questo l'appello che oggi rinnoviamo".
NOSIGLIA: "BASTA ILLUSIONI PER TORNACONTI POLITICI
Ma chi non arretra di un passo dalle posizioni e le critiche già mosse in passato è l'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia. "Bisogna insistere e pretendere che le istituzioni nazionali superino le promesse e le posizioni che in questi anni hanno dato illusioni se famiglie coinvolte - dice l'alto prelato -. Dicano quello che vogliono fare, senza parole altalenanti e che poi risultano inconcludenti. Gli operai hanno diritto a essere informati e al rispetto che meritano. Basta con illusioni che rispondono ad altri tornaconti politici ed economici. Io sarò sempre al loro fianco, come amico e pastore, ma anche per tentare ogni possibile soluzione. Continuerò a importunare tutti i soggetti istituzionali coinvolti, sperando che questo promuova un sussulto di coscienza e di responsabilità".
"Certo - incalza -, spiace che alla nostra lettera al Governo per un incontro non sia stata data nemmeno risposta. Il modo in cui questo progetto è stato liquidato non è rispettoso, per nessuno. Siamo al punto di partenza". Intanto l'arcivescovo di Torino ha deciso una distribuzione straordinaria di generi alimentari ad un gruppo di cassaintegrati dell'ex Embraco: i pacchi sono preparati dal Banco alimentare e dalla Caritas e verranno consegnati da mons. Nosiglia in via Madonna della Salette 20 presso "Spazi connessi" domani, mercoledì 14 luglio, a partire dalle ore 15. Si tratta di una distribuzione che riguarda una sessantina di famiglie.
Allasia: "Scriveremo a Draghi"
Una delegazione dei sindacati e dei lavoratori della ex Embraco è stata ricevuta in mattinata a Palazzo Lascaris dal presidente Stefano Allasia. Le richieste? Un Consiglio regionale aperto, una lettera al Governo e anche una mobilitazione forte e coesa di tutto il territorio presso le istituzioni centrali. "Scriveremo subito – ha detto Allasia – al presidente del Consiglio e ai ministri dello sviluppo economico e del lavoro per richiamare ancora una volta la massima attenzione. Le istituzioni piemontesi, e in particolare il Consiglio regionale, sono sempre state vicine ai lavoratori e continueranno a farlo ancora in questo passaggio così delicato".
“Abbiamo creduto fino all'ultimo nel progetto Italcomp, nella lungimiranza dell'idea di un polo italiano di produzione per compressori. Ecco perché resto convinto che serva una filiera dei compressori più corta e che quel progetto fosse l'unico in grado di immaginare il futuro. Il Ministro Giorgetti ha voluto a tutti i costi attendere che un privato salvasse la situazione, ma non è stato così e oggi dal Governo non arrivano soluzioni alternative”, ha dichiarato il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi. "Siamo stati di fronte ad ‘accaparratori’ senza scrupoli che, dietro le promesse di nuovi investimenti, hanno ottenuto incentivi per poi abbandonare la nave. Questa vicenda, insieme a quella della Gigafactory, mostrano che il Piemonte e Torino sono stati abbandonati al declino dei propri settori produttivi. Non è accettabile”.
"Convocare subito una seduta aperta del Consiglio regionale dedicata al futuro di Embraco e dei 400 lavoratori dello stabilimento di Riva presso Chieri", è la richiesta avanzata dai Consiglieri regionali del M5S Sean Sacco e Sarah Disabato. "Serve un impegno preciso per anticipare le somme della cassa integrazione, nel caso venisse concessa la proroga, per evitare di lasciare dall'oggi al domani le famiglie senza reddito. E la Regione Piemonte deve inoltre lanciare un segnale chiaro al Governo: è necessario garantire la cassa integrazione ed, allo stesso tempo, è ancora più importante individuare un acquirente per il mantenimento dei livelli occupazionali dopo il fallimento dell'operazione Italcomp".
“17 anni, 5 governi, 5 ministri e tutti i colori politici: zero soluzioni. Questa è la descrizione in pillole della crisi dei lavoratori ex Whirlpool, ex- Embraco, ex Ventures e a quanto detto dal ministro Giorgetti anche ex-Italcomp, progetto che a detta sua non vedrà mai la luce. Facile chiamarli ex, ma restano sempre lavoratrici e lavoratori, donne e uomini, mogli e mariti, madri e padri. Auspico che il Ministro Orlando dia il via all'utilizzo dei nuovi ammortizzatori sociali - la cui riforma è stata annunciata più volte - proprio con i lavoratori di Riva di Chieri”. Così in una nota la deputata torinese in Commissione Lavoro Jessica Costanzo (L’Alternativa C’è).