Economia e lavoro - 21 luglio 2021, 18:08

"Non abboccare", a Torino Comune e associazioni stringono il patto anti abusivi

Il Covid ha acuito un fenomeno già in voga, che colpisce le attività legali e non tutela i consumatori: al via la campagna per porre fine fermare gli abusivi

Assessore sacco e altre persone

Il Comune si schiera contro l'abusivismo nel commercio

Non abboccare. E’ questo il claim della campagna lanciata dalla Città di Torino, in collaborazione con le associazioni Ascom, Confesercenti, Cna, Confartigianato e Casartigiani. L’obiettivo? Contrastare l’abusivismo professionale, un fenomeno da sempre presente ma peggiorato a causa della pandemia.

La campagna non abboccare

L’idea di questa campagna istituzionale è quella di puntare sul rendere più informati e consapevoli i cittadini: siamo certi che questa iniziativa contribuirà alla salvaguardia delle imprese e della concorrenza leale” spiega Alberto Sacco, assessore al Commercio del Comune di Torino. Già da oggi, quindi, verranno affissi manifesti in tutta la città e verranno coinvolti i giornali online e cartacei cittadini al fine di sensibilizzare i torinesi.

I numeri dell'abusivismo

Tra le categorie più colpite, secondo le associazioni, vi sarebbero i tassisti e gli Ncc, le guide turistiche, i parrucchieri e gli estetisti. Secondo Davide Padroni, responsabile del settore Benessere e Turismo di Cna, il rapporto abusivi/imprese legali nel settore benessere nel nostro paese sarebbe di 1:1. Numeri impressionanti se su obesa che le imprese che lavorano nel benessere sono 11.875 in Piemonte e 5.932 a Torino, ma che potrebbero essere persino più grandi, dal momento che si parla di un fenomeno sommerso.

Le richieste delle associazioni

Chiediamo a gran voce lo stop all’abusivismo, che ultimamente si è ingigantito: richiediamo assistenza per proteggere la legalità e consentire ai privati di effettuare scelte consapevoli” afferma Graziella Gallo, responsabile del settore Benessere. Parole che fanno da eco a quelle pronunciate dal collega Padroni: “L’abusivismo è cambiato, si usano soprattutto i social network come Facebook Marketplace, dove si vende di tutto: si è deciso di avviare un protocollo d’intesa con la Prefettura e le forze dell’ordine per contrastare il fenomeno”.

Andrea Parisotto

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