Sabato 7 agosto, alle ore 21, il Regio Opera Festival. A Difesa della Cultura presenta, nel Cortile di Palazzo Arsenale, Pagliacci, il capolavoro di Ruggero Leoncavallo. La messa in scena è di Anna Maria Bruzzese, che riprende la regia di Gabriele Lavia vista al Regio nella stagione 2016-17. Il maestro Stefano Montanari torna finalmente dal vivo sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro, dopo la brillante conduzione dell’Elisir d’amore in streaming dello scorso maggio. I protagonisti sono: Valeria Sepe (Nedda), Johathan Tetelman (Canio) e Misha Kiria (Tonio).
Questo allestimento sceglie un orientamento che mira al cuore della poetica verista, coniugando nella messinscena realtà e naturalismo. L’ambientazione è quella di una periferia italiana del secondo dopoguerra, con forti richiami estetici al Neorealismo cinematografico. Nel Prologo i temi folgoranti dell’opera sono espressi già in maniera molto chiara dal primo personaggio che entra in scena, Tonio, che discretamente entra chiedendo permesso, e timidamente dice due volte: «Si può?»; non entra prepotentemente a dire: «eccomi qua!». Il compositore ci mette sull’avviso che sta per iniziare qualcosa che trascende il mero fatto di cronaca, alla base della vicenda. Questa dichiarazione interessa in quanto trasfigurazione poetica che va messa in scena, con molta cura e attenzione per le parole, per i temi che porta con sé e per gli sviluppi che avverranno nel corso del dramma. «Ridi, Pagliaccio, sul tuo amore infranto!»… Cosa c’è di più drammatico di una commedia che finisce in tragedia? Una torbida vicenda, tratta da una storia vera, fatta di tradimento, gelosia e passione che si consuma tra le quinte dello spettacolo.
Direttore d’orchestra è Stefano Montanari: diplomato in violino e pianoforte, affianca all’attività di direttore quella di solista – già primo violino concertatore dell’Accademia Bizantina di Ravenna – al violino e al fortepiano. È Direttore musicale dell’ensemble barocco I Bollenti Spiriti di Lione e ospite regolare dei più importanti teatri e delle più prestigiose istituzioni musicali italiane ed europee. Insegna alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado e ha pubblicato il “Metodo di violino barocco”. Collabora stabilmente con il jazzista Gianluigi Trovesi.
Anna Maria Bruzzese cura la messa in scena dell’opera. Danzatrice, coreografa e regista, collabora, oltre che con il Teatro Regio, con i più importanti teatri e festival italiani e internazionali e con registi del calibro di Laurent Pelly, Christopher Alden, Gabriele Lavia, Lorenzo Mariani e Alessandro Talevi. Ha firmato la coreografia dell’Aida con la regia di William Friedkin e la regia di alcune nuove produzioni tra le quali Carmen, andata in scena in Piazza San Carlo.
La partitura, seppur nella sua brevità, mette a dura prova i cantanti impegnati. Nel ruolo della protagonista è il soprano Valeria Sepe, artista ideale nel rendere la linea vocale di Nedda, giocata tra momenti lirici alternati ad altri di forte intensità drammatica. Il tenore cileno-americano Jonathan Tetelman interpreta Canio. Definito dal New York Times “una star totale”, è stato applauditissimo nella Tosca andata in scena al Regio nell’ottobre 2019 con la regia di Mario Pontiggia dove mandò il pubblico in delirio con ripetute richieste di bis. Misha Kiria, bella voce baritonale e notevole presenza scenica, interpreta Tonio. Coniugando qualità vocali e recitazione, è artista capace di interpretare nel migliore dei modi quei momenti di grande tensione musicale che sono la cifra stilistica di Leoncavallo. Completano il cast: il tenore Andrea Giovannini (Peppe), il baritono Alessio Arduini (Silvio), il baritono Giuseppe Capoferri (un contadino) e il tenore Marino Capettini (altro contadino). L’allestimento del Teatro Regio vede elementi scenici e costumi firmati da Paolo Ventura, uno dei più importanti fotografi nel panorama dell’arte contemporanea, le luci sono di Andrea Anfossi. Il Coro del Teatro Regio è istruito dal maestro Andrea Secchi e il Coro di voci bianche del Teatro Regio da Claudio Fenoglio.
La prima di Pagliacci ebbe luogo al Teatro Dal Verme di Milano nel 1892 e fu subito un successo. L’opera si apre con un breve Prologo, considerato il manifesto del Verismo operistico. I tre protagonisti sono legati da una storia d’amore, gelosia e violenza. Canio scopre, per mezzo dell’amico Tonio, che la sua amata Nedda lo tradisce con Silvio, un giovanotto del paese. Accecato dall’ira, Canio, capocomico della compagnia itinerante nella quale lavorano Nedda e Tonio, ucciderà la moglie e l’amante nel bel mezzo di una rappresentazione teatrale, non prima di aver preso coscienza di quanto la vita sia in realtà una farsa nella celebre romanza «Vesti la giubba». Con l’ingresso in scena di Canio, nell’atto secondo, la dialettica vita/teatro irrompe con impeto sul palcoscenico sgangherato del teatrino di paese, tanto che la commedia inscenata – magistrale esempio di “teatro
nel teatro” – ne esce sconvolta nel suo placido e innocuo decorso.
Pagliacci mette in scena profondi conflitti già pienamente novecenteschi e, dal punto di vista drammaturgico, anticipa soluzioni che Pirandello porterà alle massime conseguenze qualche anno dopo. Il lavoro di Leoncavallo si inserisce pienamente nel linguaggio del XX secolo; l’utilizzo, per esempio, delle maschere italiane della commedia dell’arte nel libretto – scritto dallo stesso Leoncavallo – dimostra la sua attenzione alle novità sceniche del primo Novecento in autori quali Stravinskij, Malipiero, Richard Strauss, Busoni e Casella.
Lo spettacolo dal vivo è condivisione, partecipazione, sicurezza, fiducia, basi fondanti del sentirsi parte di una collettività. Senso di appartenenza alla comunità è anche non dimenticare chi vive situazioni di disagio e di fragilità. Per questo L’Impegno del Regio prosegue: abbiamo scelto di destinare l’incasso della prova generale di Pagliacci, venerdì 6 agosto alle ore 21, a sostegno della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus di Candiolo, e in particolare per l’acquisto di una nuova apparecchiatura per la Tomotherapy, per i trattamnenti radioterapici ai pazienti oncologici. Per sostenere questo progetto è possibile acquistare il biglietto richiedendo il codice necessario a: fprc@fprconlus.it – Tel. 011.9933980; per informazioni sul progetto: https://fprconlus.it.