"Ci sono momenti nella vita di una persona in cui ci si trova di fronte a delle scelte che non si può fare a meno di prendere, ma che sappiamo che ovunque ci portino, provocheranno un cambiamento profondo, talvolta anche irreversibile. Nei mesi scorsi, ho ricevuto l'offerta di candidarmi alle prossime elezioni amministrative cittadine, nelle liste della Lega. Ci ho quindi pensato su ben bene, ed alla fine ho preso la mia ponderata decisione, perché credo che sia la scelta giusta, in questo momento, in cui ho avuto la dimostrazione che a regolare la vita di tutti noi in generale e segnatamente nel dettaglio della Fondazione Filadelfia, sia la politica. Mi sono quindi convinto ad accettare questa offerta di candidatura": con queste parole Domenico 'Mecu' Beccaria ha annunciato la sua 'discesa in campo': dal cortile del Filadelfia, lui che è presidente del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, agli scranni della Sala Rossa, se verrà eletto in Consiglio comunale.
"Non nascondo che la proposta che ho ricevuto mi ha fatto molto piacere, perché significa che in me hanno visto una persona energica, che non scende a compromessi, che in tutti questi anni si è sempre battuta con coraggio, vigore ed onestà per i suoi ideali; una persona che può aggiungere un valore al loro programma", ha spiegato Beccaria. "Hanno ovviamente suscitato tutto il mio interesse, per due ragioni: intanto perché, non mi sono mai nascosto dietro un dito, da anni sono il partito che riscuote le mie simpatie ed il mio voto; e poi perché da quando, dopo la vittoria alle elezioni regionali del 2019, sono andati al governo della Regione Piemonte, sono quelli che più di tutti hanno dimostrato con i fatti la loro vicinanza e sostegno alla realizzazione del nostro sogno: il completamento del Filadelfia ed il trasferimento del nostro Museo in uno spazio ad esso dedicato interno al complesso".
"Sarà una coincidenza, questa vicinanza tra loro e me? Mi piace pensare che, nei mille rivoli in cui si suddivide il fiume della vita, la mia acqua e quelle della Lega fossero destinate a fondersi". E cosa intende fare, se verrà eletto, è presto detto: "Sono certo che un mio eventuale successo potrebbe dare maggior peso alle istanze ed aspettative di tutto il popolo granata, che troverebbe in me un Granata prestato alla politica e non un politico sedicente granata, come ne abbiamo già visti fin troppi negli ultimi decenni".
Beccaria ha preso quindi un mese di “aspettativa” dall'incarico di Presidente del Museo, "perché il Museo è sempre stato, è tuttora e deve continuare ad essere anche in futuro, apartitico ed apolitico e non voglio in alcun modo che la mia scelta personale ingeneri malintesi o consenta a chicchessia di fare speculazioni di alcun tipo". Ma la speranza, ovviamente, è quella di ricevere tanti voti granata "anche di chi di solito non vota o non ha mai votato Lega, perché queste non sono le elezioni politiche, ma amministrative, dove c’è la possibilità concreta di fare qualcosa per quello cui teniamo, il Filadelfia e il Museo innanzitutto".
"La mia è una scelta granata, non politica", ha concluso Beccaria.