La Lega, così come tutto il centrodestra, punta a vincere le Comunali di Torino e per farlo Matteo Salvini ha deciso di mettere in campo direttamente i suoi "big" politici. È il caso dell'assessore regionale Fabrizio Ricca, che forte dell'esperienza del Comune come capogruppo del Carroccio punta a tornare in Sala Rossa.
Come è cambiata la percezione dei torinesi, negli ultimi anni, rispetto al partito?
"Sempre più persone si avvicinano non solo ai banchetti, ma anche alla Lega. Abbiamo dimostrato in questi anni di fare opposizione dura, ma propositiva: soprattutto siamo il partito di cui ci si può fidare quando c'è da governare. Questo dato si è tradotto anche in una crescente attrattività, in gruppi molto eterogenei di torinesi e della società civile, che hanno deciso di partecipare attivamente alla campagna elettorale candidandosi con noi".
Cosa vi chiedono di più i torinesi?
"Hanno una comprensibile esigenza di sicurezza a tutti i livelli, partendo dalla microcriminalità e spaccio che ha progressivamente preso piede in tanti quartieri. Ci chiedono poi che Torino ambisca a diventare la grande città che si merita di essere: troppo spesso le vecchie amministrazioni non sono state all'altezza delle aspirazioni dei nostri concittadini".
In caso di elezione, quale è la prima azione che metterete in campo come Lega per la sicurezza?
"Come assessore regionale ho voluto fortemente che nascesse un'infrastruttura utile per poter collegare una fitta rete di telecamere per combattere la criminalità. Quest'ultima, oltre ad essere stata finanziata da noi come Regione, ha il vantaggio di essere stata pensata per consentire ampliamenti. La futura amministrazione comunale avrà la possibilità di aumentare, senza grandi spese, le telecamere che andranno a coprire quartiere per quartiere. È scontato dire che se saremo noi ad amministrare Torino non lasceremo cadere nel vuoto questa opportunità, ma anzi la integreremo con un uso più mirato e accorto, in chiave anticrimine".
Quale è il vostro progetto per la futura mobilità cittadina?
"Noi pensiamo che le pedonalizzazioni facciano bene anche al commercio, ma che debbano andare di pari passo ad una viabilità automobilistica funzionale e non punitiva. Negli ultimi cinque anni, sul tema viabilità, si è fatta una propaganda che ha avuto effetti negativi sulla vita dei torinesi: mi riferisco ad una proliferazione di piste ciclabile mal pensate, che servivano più a garantire uscite mediatiche a chi le proponeva, piuttosto che ad un reale utilizzo delle due ruote. E poi c'è stata una politica di Ztl pensata per fare cassa, mai accompagnata da un miglioramento dei servizi di bus e tram".