Economia e lavoro - 16 settembre 2021, 08:55

Paolo Bongioanni (FdI): “Lavoratori ex Embraco, Governo trovi alternative”

Il presidente del Gruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale del Piemonte: “Non deve più succedere che i lavoratori vedano calare dall’alto le decisioni, senza che il loro grido d’aiuto venga ascoltato”

Uomo elegante che sorride

Paolo Bongioanni

Paolo Bongioanni, presidente del Gruppo di Fratelli d’Italia presso il Consiglio regionale del Piemonte, ha effettuato un intervento durante l’assemblea per affrontare la delicata e dolorosa questione dell’ex Embraco. “Il minimo che possiamo fare - ha esordito - è esprimere totale solidarietà, vicinanza e ascolto ai lavoratori, che vedono in bilico il proprio futuro e quello delle loro famiglie. In ballo c’è anche l’avvenire del territorio, con sindaci lasciati soli in questa tempesta da un Governo centrale che si dimostra (e lo fa anche mediante l’intervento del rappresentante delle crisi industriali del Ministero) un po’ distante da questa vicenda. La mancata convocazione del tavolo del Mise suffraga quanto sto dicendo”.

Bongioanni ha quindi evidenziato che la Regione non può assolutamente girarsi dall’altra parte di fronte a questa emergenza e deve, per quanto possibile, cercare di intervenire attivamente: “Ce lo rammenta anche il nostro ordinamento, con la legge 34 del 2008, che riconosce l’importanza del metodo della concertazione con le parti sociali al fine di tutelare l’occupazione, che è un bene sommo. Peraltro, il caso dell’ex Embraco ha radici profonde, che sono state combattute già da Sergio Chiamparino. Dobbiamo cominciare a investire sempre di più sul tessuto imprenditoriale italiano, fatto di persone serie, che conoscono e vivono la realtà del nostro territorio, sicuramente molto meglio delle grandi multinazionali extraeuropee, che guardano solo ai loro fatturati, lasciando vuoti sociali, vuoti lavorativi, e spostando le loro sedi laddove il costo del lavoro è più basso. Questo è il neoliberismo delle aziende, che rende pubbliche le perdite e privatizza i ricavi, discostandosi di parecchio dall’ossatura dell’economia del Piemonte, trainata dalla PMI, che chiede solo meno burocrazia”.

A detta di Paolo Bongioanni, nell’immediato devono essere stanziate risorse aggiuntive per la cassa integrazione, che deve giungere in tempi certi e rapidi (quella attualmente in essere è stata ottenuta grazie a un emendamento di Fratelli d’Italia). Qualora la risposta dovesse essere negativa per una presunta mancanza di risorse, si deve ricordare che “recentemente sono stati spesi 250 milioni di euro con i bonus monopattino e biciclette. Proviamo allora a utilizzare al meglio le risorse per intervenire su crisi come quella che stiamo vivendo. Un primo inizio potrebbe consistere nell’impiegare con lungimiranza le risorse che provengono dal piano Next Generation. Serve chiarezza, nel rispetto dei lavoratori e nell’auspicio di ottenere serietà da parte di coloro che potrebbero essere interessati a sostenere un rilancio aziendale. Qualora questi soggetti si manifestassero, noi come Regione saremmo lieti di accompagnare la loro iniziativa, mettendo in atto incentivi per salvaguardare posti di lavoro ed eventuali nuove assunzioni”.

E, ancora: “Se il progetto Italcomp non è possibile, il Governo centrale deve trovare alternative. Si faccia garante con le banche per ottenere finanziamenti a prestiti agevolati e assicurare i pagamenti ai fornitori, garantendo un minimo di liquidità per trovare partner privati che vogliano investire seriamente e contare sulla presenza reale dello Stato. Non deve più succedere che i lavoratori vedano calare dall’alto le decisioni, senza che il loro grido d’aiuto venga ascoltato. Si agisca quindi nel più breve tempo possibile con progetti chiari, evitando di lasciare lavoratrici e lavoratori al loro destino. L’articolo 4 della Costituzione riconosce a tutti il diritto al lavoro, l’articolo 35 lo tutela in tutte le sue forme e l’articolo 46 riconosce il diritto ai lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende. Ai lavoratori dell’ex Embraco, in questo momento, la nostra Costituzione sembra lettera morta”.

comunicato stampa

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