Attualità - 30 settembre 2021, 19:31

Una rete per intercettare (e aiutare) le nuove povertà: nasce "Inps per Tutti" e porta in giro i diritti fondamentali

Il protocollo coinvolge anche Caritas, Sermig e Comunità di Sant'Egidio. Le persone in difficoltà potranno entrare in contatto con strumenti di sostegno come naspi, assegni famigliari o reddito di cittadinanza

"Inps per Tutti" conferenza

Una rete per intercettare (e aiutare) le nuove povertà: nasce "Inps per Tutti"

Un protocollo tra Inps Piemonte e Comune di Torino (con Caritas, Sermig e Comunità Sant'Egidio) per stare più vicino a chi ha bisogno. Prosegue l'impegno nato nel 2019 e che ora - dopo il terremoto Covid - trova nuovo impulso per creare una rete di prossimità, "perché la pandemia ha creato nuove povertà e dobbiamo essere sempre più attenti e ricettivi", spiega Emanuela Zambataro, direttore regionale di Inps Piemonte.

"INPS PER TUTTI"

Nasce così Inps per tutti, un "welfare integrato per poter intercettare tutte le necessità", prosegue Zambataro. Il progetto formerà gli operatori del Comune da parte del personale Inps sulle possibilità di sostegno a chi è in difficoltà. Tramite un questionario online, poi, sarà possibile verificare le condizioni per ricevere prestazioni come Naspi, invalido civile, assegni famigliari, reddito di cittadinanza e così via.

"Ma nei prossimi mesi vogliamo proseguire con la sottoscrizione presso altre province della regione Piemonte", conclude il direttore regionale.

SOSTEGNO AD ANZIANI E DISABILI, MA ANCHE "DIFFIDENTI"

"Si tratta di servizi cui le persone hanno diritto - dice Daniela Sironi, Comunità di Sant'Egidio - ma che non riescono a raggiungere, perché in difficoltà, perché magari anziani o disabili e non sentono proprie le nuove tecnologie necessarie a effettuare le pratiche. Creeremo sportelli nei quartieri, per essere più vicini alla gente".

"È una grande opportunità - aggiunge - Pierluigi Dovis, di Caritas Torino - e soprattutto permette di lavorare insieme, andando anche al di là delle singole competenze. Si collabora a livello di compartecipazione, per progettare ciò che è necessario fare. Ci sono categorie che hanno molto bisogno di questa sorta di tutoraggio: da chi è in condizione di povertà estrema ai carcerati, che non sono al di fuori della nostra società, ma spesso vengono dimenticati. E poi che la difficoltà mentale, che rende sospettosi verso tutto, a cominciare dalle istituzioni".

TANTE ENERGIE PER UN UNICO SISTEMA

A firmare il protocollo, anche Chiara Appendino, a uno degli ultimi appuntamenti pubblici della sua esperienza da sindaca di Torino: "Qui si realizza ciò che definiamo welfare di comunità. Questa città ha un patrimonio sociale incredibile, persone che si mettono in gioco per chi ha bisogno. La sfida è trasformare queste risorse in un unico grande sistema di comunità".

"E' immaginabile che gli effetti del Covid non si esauriranno - aggiunge Appendino - e bisogna creare strumenti adatti a dare supporto".

Massimiliano Sciullo

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