Ad oggi i titolari di partita IVA che beneficiano del regime forfettario e del regime di vantaggio sono ancora esonerati dall'obbligo della fatturazione elettronica.
Tuttavia l'obiettivo dello Stato è favorire il passaggio di tutte le partite IVA al fisco digitale, soluzione che ridurrebbe notevolmente il consumo di carta e velocizzerebbe il processo di fatturazione. Per questo motivo la Legge di Bilancio 2020 ha introdotto un regime premiale per i forfettari che passano al digitale.
Cosa succede però in caso di tardiva emissione della fattura elettronica? C'è il rischio di perdere il regime premiale?
La domanda si è posta quando un avvocato voleva certificare i suoi corrispettivi con la fattura elettronica trasmessa mediante SdI.
Al momento dell'incasso di un corrispettivo tramite bonifico, ha però emesso erroneamente un documento cartaceo.
Subito dopo il professionista ha provveduto ad inviare correttamente la fattura elettronica al SdI, per non perdere i benefici del regime premiale, però oltre i 12 giorni di tolleranza previsti.
A questo punto la situazione si è fatta piuttosto complessa. Per fare ordine è opportuno chiarire una cosa: il regime premiale è usufruibile solo per i titolari con partita IVA che fatturano in formato digitale nell'anno di riferimento.
É comunque possibile emettere fatture in modalità diverse dall'invio al SdI, in quanto non sono previste sanzioni, ma in questo caso non è più possibile usufruire dei benefici concessi dal regime premiale, a meno che non si regolarizzi l'errore.
Poiché la situazione appare piuttosto ingarbugliata lo stesso avvocato, per avere una panoramica più chiara e sbrogliare la matassa, ha presentato istanza di interpello. La risposta è arrivata da parte dell'Agenzia delle Entrate con la risposta all'interpello n. 520 pubblicata il 29 luglio 2021.
Considerando che l'avvocato ha poi regolarizzato l'invio del documento, l'Agenzia delle Entrate ha riconosciuto la sua buona fede e la volontà di restare nel regime premiale.
Tuttavia, il ritardo dell'emissione di una fattura non soggetta ad IVA da parte del forfettario può comportare una sanzione amministrativa compresa tra i 250 ed i 2.000 euro, sanabile tramite ravvedimento operoso.
Basta quindi inviare correttamente la fattura e saldare la sanzione amministrativa per mantenere i benefici garantiti dal regime agevolato.
Chiaramente all'avvocato è convenuto pagare la sanzione e mettersi in regola, poiché la fatturazione elettronica offre vantaggi tangibili per i professionisti forfettari. Non è solo una questione economica, ma anche pratica.
Per evitare che problemi del genere si verifichino, è consigliabile avvalersi di un software a cui “delegare” le pratiche amministrative. Un esempio è quello messo a disposizione da Fatture in Cloud, un software in cloud accompagnato da un’ app per la fatturazione elettronica e per la gestione di un’attività. L’app è disponibile in versione iOS e Android, e permette di avere sempre la propria attività sotto controllo da tutti i dispositivi.
Diventa così più facile ricevere ed emettere le fatture digitali in modo assolutamente semplice, limitando al massimo gli errori e gestendo con più serenità la propria attività.