Per Munari, alla radice del progetto e del disegno, i segni sono le prime formulazioni di un pensiero da ricombinare in infinite variazioni, come quelli tracciati e raccontati in Prima del disegno, e come gli scarabocchi che illustrano Favole al telefono di Gianni Rodari, che mostrano le possibilità espressive di una scrittura primaria e automatica.
Dopo aver fatto tappa alla Libreria Corraini 121+ di Milano e a Corraini MAMbo artbookshop di Bologna, Scarabicchi arriva a Corraini Lingotto, in occasione dell'apertura della mostra 'Fondazione Maeght. Un atelier a cielo aperto' a cura di Daniela Ferret presso la Pinacoteca Agnelli.
Dal 16 ottobre al 9 gennaio nella mostra dedicata al segno di Bruno Munari saranno esposte opere originali su carta della Galleria Maurizio Corraini, disegni, scarabocchi su pagine di agenda, ma anche lavori in serigrafia e multipli che esplorano il tema del segno.
Sono Scarabicchi, Amuleti, segni curvi, orizzontali, verticali, spezzati, mossi...delle piroette saltellanti con cui la mano scivola sul foglio. Ed ecco che, giocando con le parole improvvisazione e casualità, il segno diventa la cifra della sperimentazione più libera, e sulla carta compaiono figure, tratti spessi e sottili, segni bizzarri che creano un racconto fatto di linee.