Al Salone del libro di Torino Ilaria Cucchi ha presentato il suo ultimo lavoro letterario scritto insieme ad Andrea Franzoso, “Stefano. Una lezione di giustizia” (Fabbri). “Ho iniziato a raccontare la storia di mio fratello 12 anni fa. Mi sono trovata di fronte a un massimo di cinque persone. Ma sentivo l’importanza di raccontare la storia di Stefano”.
"Lezione di giustizia per i ragazzi"
A distanza esattamente di dodici anni dall’arresto di Stefano, fermato per spaccio di stupefacenti proprio il 15 ottobre, Ilaria Cucchi si rivolge ai giovani presenti in gran numero nell’arena bookstock del Lingotto: “Oggi mio fratello diventa una lezione di giustizia per i ragazzi, il lavoro più importante è parlare a voi ragazzi. Dovete arrabbiarvi e indignarvi nel rispetto delle stesse istituzioni che stiamo criticando”.
"Non voglio fare di mio fratello un santo o un eroe"
Per Ilaria Cucchi si tratta del secondo libro pubblicato sulla storia del fratello. Il primo con Rizzoli nel scritto dall’avvocato Fabio Anselmo “Il coraggio e l'amore : giustizia per Stefano: la nostra battaglia per arrivare alla verità”.
“Raccontiamo chi era, senza farne un santo o un eroe, era una vittima. Stefano è morto nell’indifferenza e nel dolore. E’ importante sapere che oggi è diventato un simbolo, ultimo tra gli ultimi”.
Il calvario di Stefano
“È importante tornare a raccontare tutte le piccole ingiustizie subite prima da Stefano e la sua famiglia dopo. Il libro racconta una storia di violazione dei diritti che invece devono essere uguali per tutti. Dobbiamo tutelare i diritti di tutti. Se non li tuteliamo, prima o poi quelli violati saranno i nostri”.
“Il pregiudizio, elemento determinante della morte”
“Il pregiudizio è stato l’elemento determinante. È entrato in contatto con tantissime persone che non hanno compiuto il loro dovere di pubblico ufficiale, ovvero denunciare quello che avevano davanti agli occhi, perché non hanno avuto la capacità di andare oltre il pregiudizio del drogato”.
"Nel momento in cui tutto è precipitato, ho trovato la forza di andare avanti"
“La mia fede nella giustizia sarebbe stata messa più volte a dura prova, ci sono stati ette anni di processi a vuoto. Eppure il peggiore dei momenti è diventato l’’inizio di tutto, quando nel 2014 è stata emessa la sentenza della corte di appello con il verdetto, tutti assolti. Quel momento dopo l’iniziativa delle “1000 candele” mi ha dato la forza di andare avanti”.
Franzoso: "Una storia che sento anche mia"
“Questa è la storia di Ilaria - ha aggiunto il coautore ed ex Carabiniere Andrea Franzoso - Ma sento questa storia mia. Mi sono congelato poco prima che capitasse quello che è successo a Stefano. Mettere insieme Ilaria, con la sua potenza di raccontare, accanto la mia piccola storia, rappresenta qualcosa che può far deflagrare un racconto importante da portare nelle scuole. Perché la storia non si ripeta è importante che se ne parli”.
“E’ un libro rivolto ai ragazzi, ma non solo, perché è importante che sappiano come avviene, che sappiano quali sono i loro diritti. L’importanza, ad esempio, di avere un difensore”, ha concluso Franzoso.