Eventi - 15 ottobre 2021, 14:18

La vita rock di Piero Pelù al Salone del Libro: “Io, pacifista militante, dico no alla violenza e voglio salvare l'ambiente”

Il cantante ha presentato il suo romanzo 'Spacca l'infinito', liberamente ispirato alla propria vita. Un viaggio in musica lungo la storia d'Italia partendo dall'inizio del '900 per arrivare a Greta Thunberg

Piero Pelù

Piero Pelù al Salone del Libro: “Io, pacifista, dico no alla violenza e voglio salvare l'ambiente”

Sono un pacifista militante”: a definirsi in questo modo 'di confine', pienamente il linea con il personaggio, è Piero Pelù. Il cantante è intervenuto questa mattina al Salone del Libro di Torino per presentare il suo nuovo romanzo 'Spacca l'infinito' (Giunti), liberamente ispirato alla propria vita e alle proprie radici. Un viaggio nella storia d'Italia partendo dall'inizio del '900 per arrivare a Greta Thunberg, passando per gli inizi nel mondo della musica nella Firenze punk degli anni '70 e '80.

L'influenza contrastante della famiglia

Il racconto di questa storia 'rock' è partito proprio dall'influenza familiare, per certi versi contrastante, nella formazione del piccolo rocker: “Mio nonno materno – ha affermato – era un ragazzo del '99 e a 18 anni conobbe l'orrore della guerra. Mio nonno paterno, invece, divenne fascista per l'uccisione di suo fratello durante i fatti di Sarzana, provocati da un assalto delle camicie nere - di cui faceva parte – a una sede socialista. È anche grazie ai questi racconti che sono diventato pacifista e antifascista: la violenza genera sempre altra violenza, per questo le autorità dovrebbero impegnarsi per intercettare le derive di questi ultimi tempi”.

Un ambientalismo partito da lontano

Un altro aspetto importante, emerso solo recentemente, della vita di Piero Pelù è quello dell'ambientalismo: “Per questo - ha proseguito – devo ringraziare mio padre, massese di origine, perché fin da bambino mi ha portato a fare delle lunghe passeggiate sulle Alpi Apuane. Da lassù si può ammirare uno splendido panorama del Mar Tirreno arrivando anche a vedere, nelle giornate più limpide, le isole: è da qui che sono stato in grado di sviluppare il mio ambientalismo, concretizzato anche dalle raccolte di plastica sulle spiagge italiane. Di Greta penso che sia stata brava a rinnovare l'impegno in questo senso coinvolgendo le nuovissime generazioni, i cambiamenti climatici rischiano di provocare conseguenze gravissime per tutto il mondo”.

La musica, compagna di vita

Non poteva mancare, per forza di cose, la musica, vissuta intensamente fin dai primi attimi: “Da bambino - ha ricordato – avevo già una predisposizione particolare alla melodia e all'uso della voce, allenata ascoltando le fiabe sonore e i 45 giri di Enzo Jannacci, dei Beatles e dei Rolling Stones che passavano nel giradischi".

"Nel libro cito anche la mia maestra di musica, che nonostante gli strilli è stata in grado di darmi una certa impostazione: fare musica è importante fin da bambini perché ti allena ad ascoltare, aspetto fondamentale nei rapporti con le persone. La musica è la grande metafora dell'umanità”, ha concluso Pelù.

Marco Berton

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