“Per tutto il resto dei miei sbagli” (Mondadori) è il titolo del primo libro pubblicato dalla youtuber Camilla Boniardi, in arte Camihawke, e che l’influencer ha presentato con simpatia e ironia durante il Salone del Libro di Torino. Di fronte a tantissimi i giovani fan accorsi all’auditorium del Centro Congressi Lingotto, ha raccontato il libro e un po’ di se stessa.
Ispirato parzialmente a episodi realmente accaduti a Camihawke, il romanzo racconta la storia d’amore tra i giovani Marta e Leandro.
“Avevo l’esigenza di raccontare qualcosa che fosse in parte finzione. Ho volontariamente lasciato dei parallelismi tra me e la storia di Marta e ho cercato di rivivere in parte le gioie dell’amore universitario e di buttarlo fuori in una forma che un po’ mi tutelasse. Ho inserito dei filtri, ma mai tracciato linea netta tra finzione e storia vera”.
Il romanzo scritto in forma epistolare (perché come lei stessa scherzando ammette “è un genere che rispecchia il mio avere 90 anni da quando ne ho tre!”) è un alternarsi di lettere per l’appunto tra i due giovani protagonisti “La parte più difficile è stato endere credibile il racconto dal punto di vista maschile. Per quelle parti ho chiesto sempre un parere, per sapere se era credibile, non sempre la risposta è stata sì!”.
Il rapporto più intimo con la protagonista Marta, sono quelli dei flashback di quando è bambina. “ Sono i punti di contatto con Camilla, quelli che avevano più impatto emotivo. Ho imparato con il tempo a godermi quel momento in cui non sai se ciò che vuoi andrai come dovrebbe. Una sensazione che spesso da adulti si perde”.
E sul rapporto madre-figlia, presenta anche nel suo romanzo, ha ammesso: “E’ stato un rapporto descritto in maniera assolutamente non idilliaca, ha delle sfumature di dipendenza che andrebbero analizzate. In questo rapporto ci sono dei lati leggermente oscuri. Anche un rapporto di fiducia come questo può in un certo senso fare il giro e diventare un rapporto di dipendenza non sempre sano”.
Ma poi ha aggiunto con ironia: “Penso che sarò essere come la madre di Marta, una rompicoglioni. La figura di materna è una proiezione di come io sarò mamma nel caso in cui lo diventassi".
Tra i diversi personaggi presenti nel libro lei stessa ha ammesso “mi ritrovo molto più in Olivia (l’alterego di Marta) che nella protagonista. Lei è l’anima della festa, ha quel desiderio di essere in prima fila, ma che vive molto. Io sono un po’ così, amo essere al centro dell’attenzione, ma non la vivo benissimo”.
Difficile per la giovane influncer superare l’ostacolo della paura del pregiudizio: “è stato bellissimo scrivere questo romanzo, ma leggera sensazione che avrebbe aperto un vaso di Pandora enorme. Ho dovuto superare il pregiudizio del lettore, l’ho fatto? Spero di sì”.
E sulla domanda “A quando un romanzo fantasy?” Camihawke ha concluso con la simpatia e l’ironia che la contraddistingue. “Sto studiando ma credo che succederà tra molto tempo. Quando uscirà l’adattamento il film si dirà sicuramente che è meglio del libro”.