Economia e lavoro - 22 ottobre 2021, 19:38

Assunzioni, il Piemonte per fine anno punta a quota 100(mila). Ma in un caso su 3 non si trova il candidato

Secondo l'analisi Excelsior, a ottobre sono previsti quasi 40mila contratti, che salgono a 98.680 nell'ultimo trimestre. C'è però un 36% di casi in cui l'offerta non trova la domanda

stretta di mano

Nuove assunzioni in vista per il Piemonte a ottobre e nell'ultimo trimestre dell'anno

Quasi quarantamila nuove assunzioni. Sono quelle che si prepara a fare il tessuto imprenditoriale piemontese nel mese di ottobre. Per la precisione, secondo i dati Excelsior elaborati da Unioncamere Piemonte, si tratta di 39.550 contratti, che salgono a 98.680 gli ingressi nel mondo del lavoro in vista dell'ultimo trimestre dell'anno. Un numero importante, che soprattutto segna un +47.110 rispetto allo stesso trimestre del 2020 e 29.090 in più rispetto all’intervallo ottobre-dicembre 2019. Dunque quando la crisi da Covid era ancora lontana dal manifestarsi.

Ma tra i numeri che svettano, c'è anche quello del mancato "aggancio" tra domanda e offerta di lavoro. Si parla infatti di un mismatch sempre più elevato - pari al 36% - sia per le professioni a elevata specializzazione che per gli operai qualificati. Secondo Excelsior il fenomeno è imputabile soprattutto a problematiche demografiche e di un orientamento professionale poco efficiente.

Le professioni più difficili da trovare sono Dirigenti e Direttori (70 aziende su 100), tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione (59 aziende su 100) e specialisti in scienze economiche e gestionali d’impresa (58 aziende su 100). Per oltre un’azienda su due, infine, appare difficoltoso trovare anche operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche.

Oltre 7 contratti su 4 sono per dipendenti, il 23% "indeterminati"

Sempre dalle cifre dell'indagine si scopre che il 74% delle entrate delle aziende piemontesi riguarderà lavoratori dipendenti, il 20% lavoratori somministrati, il 2% collaboratori e il 4% altri lavoratori non alle dipendenze. Nel 23% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato (dato superiore alla media nazionale pari al 21%), mentre nel 77% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Delle 39.550 entrate previste in Piemonte nel mese di ottobre 2021 il 14% è costituito da laureati, il 34% da diplomati, le qualifiche professionali e l'assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 20% e il 31%. Considerando complessivamente i dati del trimestre ottobre-dicembre 2021 emerge come siano i servizi a formare ancora una volta la fetta più consistente della domanda di lavoro con il 68% delle entrate (25.110 unità in più rispetto allo stesso trimestre del 2020 e 11.920 in più rispetto a ottobre-dicembre 2019). L'industria programma 36.590 entrate, generando circa il 32% della domanda totale del trimestre e segnando un incremento di 22.000 entrate rispetto a ottobre-dicembre 2020 e 17.170 rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel dettaglio 29.010 entrate riguarderanno il comparto manifatturiero e 7.590 quello edile.

Tra i servizi si rileva un forte interessamento del commercio con il 11.470 entrate previste nel trimestre in esame, pari al 11,6% delle 98.680 entrate complessive, dei servizi alla persona con 11.440 assunzioni (11,6% del totale) e dei servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (10.060 entrate).

Svettano ancora i servizi e le attività commerciali

Il 22% delle entrate previste per ottobre 2021 in Piemonte sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, il 20% a dirigenti, specialisti e tecnici (quota allineata alla media nazionale). Gli operai specializzati e conduttori di impianti genereranno il 37% delle entrate e solo il 9% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici produrranno il 12% delle assunzioni del mese.

Per una quota pari al 33% le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni; percentuale che sale al 44% per l’area commerciale e di vendita.

A livello di area di funzionamento il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione servizio (44%), segue l’area commerciale e vendita (19%) e quella tecnica e di progettazione (14%), che riscontra la maggior difficoltà di reperimento delle figure richieste. La logistica si attesta al 13%, seguita dall’area amministrativa e finanziaria e dall’area direzionale, entrambe con una quota del 5% delle assunzioni previste.

Massimiliano Sciullo

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