Nuove Note - 24 ottobre 2021, 10:40

Alla scoperta dei SabaSaba: "Per noi la musica è un'esperienza immersiva"

Il duo composto da Andrea Marini e Gabriele Maggiorotto si sta arricchendo di sonorità elettroniche ed atmosfere cinematografiche

sabasaba

Alla scoperta dei SabaSaba: "Per noi la musica è un'esperienza immersiva"

I SabaSaba sono un duo composto da Andrea Marini e Gabriele Maggiorotto. All'attivo hanno un disco omonimo uscito per Maple Death Records nel 2018, una cassetta, Metabasi, uscita nel 2020 e un secondo disco di prossima uscita per la stessa etichetta. Nel corso degli anni hanno fatto diversi live in giro per l'Italia e l'Europa dividendo il palco con musicisti di vario genere. La loro musica è un mix di diverse influenze che vanno dal dub alla musica industriale e che si sta arricchendo sempre più di sonorità elettroniche ed atmosfere cinematografiche.

Come si sono fomati i SabaSaba e perchè si chiamano così?

Ci siamo formati nel 2016 come collettivo di stampo più impro e free jazz. Dopo non molto, con l’aggiunta di un nuovo membro, siamo rimasti in tre ed è poi così cambiata anche la direzione musicale del progetto. Dopo un disco e diversi concerti siamo rimasti definitivamente in due cambiando ulteriormente alcune cose all’interno della nostra musica. Il nome è un nome inventato che può creare dei rimandi di diverso tipo e non solo musicali. Ci piaceva l’idea di creare una parola che fosse misteriosa e non troppo definita e che sapesse di qualcosa di ancestrale e legato a mondi immaginifici. 

Se doveste descrivere la vostra musica ad un inesperto di musica e generi cosa gli direste?

Forse gli diremmo che non facciamo un solo genere definito. È un mix di generi diversi, vogliamo creare un’atmosfera molto immersiva e far vivere all’ascoltatore un’esperienza di suoni, immagini e sensazioni di vario tipo. 

Cosa ispira la composizione dei vostri brani?

La nostra musica prende ispirazione da molte cose: da un certo tipo di letteratura di stampo fantascientifico con autori come Philip Dick e China Miéville, dal cinema, dalla quantità di musica di vario tipo che ascoltiamo e dalle esperienze personali di ognuno di noi. Sicuramente una delle principali ispirazioni per noi è sempre stata Torino con le sue atmosfere e suoi paesaggi urbani. In più negli ultimi anni la realtà si è avvicinata sempre di più a molti dei racconti dispotici che abbiamo letto e quindi l’ispirazione al quotidiano è diventata sempre più forte. 

Avete calcato molti palchi europei, c’è un impatto differente tra voi e il pubblico italiano e quello estero?

Sicuramente all’estero c’è un’attenzione maggiore nei confronti del tipo di musica che proponiamo, ma anche in Italia esiste una scena musicale più sperimentale e meno convenzionale che ha un suo seguito.  

Un disco all’attivo e un secondo in uscita, potete darci qualche anticipazione?

Nel  2020 invece mentre lavoravamo al secondo disco ci siamo trovati costretti a fermarci a causa della pandemia. Durante il primo lockdown abbiamo registrato in casa, scambiandoci appunti musicali a distanza, una cassetta. È uscita in edizione limitata  con 16 brevi brani che costituiscono una sorta di diario legato a quel preciso periodo. Quando poi siamo riusciti a tornare in studio abbiamo terminato il nuovo disco, che uscirà all’inizio del 2022 sempre per Maple Death Records con cui abbiamo pubblicato sia il primo disco che la cassetta.   

La vostra Torino musicale e non

La nostra Torino è una Torino difficile sotto vari aspetti, ma anche molto  affascinante e che spesso riesce a sorprenderti quando non te lo aspetti. Una città con un sacco di fermento a livello artistico e una grande energia e con molti aspetti  nascosti che bisogna andare un pò a cercare e aver voglia di scoprire.  

News, live in programma, appuntamenti?

Venerdì abbiamo suonato a Torino al  magazzino sul Po insieme a Mai Mai Mai, live organizzato dai ragazzi di Tum che stanno facendo un lavoro molto bello in città come organizzazione di  eventi. Abbiamo da poco suonato a Bologna.  Stiamo ragionando sui prossimi live anche perché vorremo muoverci bene affinando sempre di più il nuovo set e cercare di riuscire a fare più concerti possibile sia in Italia che all’estero appena il disco nuovo sarà fuori.  

Federica Monello

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