Cultura e spettacoli - 03 novembre 2021, 08:44

Anche il tavolo di Marinetti "ripensato" alla mostra di design Projec_TO

L'esposizione tutta dedicata al design a Palazzo Martini di Cigala apre fino al 27 novembre. Opere di Ilia Potemine, The Back Studio e Studio Nucleo. In contemporanea la viewing room di Gao Yang

Anche il tavolo di Marinetti "ripensato" alla mostra di design Projec_TO

C’è anche un tavolo su cui giocavano a carte Marinetti e gli altri futuristi alla mostra “Design of Today” realizzata dall’associazione Projec_TO.

 L’esposizione, visitabile a partire dal 3 al 27 novembre a Palazzo Martini di Cigala, è tutta dedicata al design con due collettivi, “Studio Nucleo” e “The back studio”, e un inventore italo-russo, Ilia Pontemine. Insieme a loro è aperta una viewing room con protagonista il cinese Gao Yang.  

Un’iniziativa alla sua prima edizione che trova la sua collocazione nel ricco programma di eventi della art week torinese. “Vogliamo pensare a Projec_TO come la possibilità di mostrare al pubblico torinese e non solo un universo dinamico e creativo con una nuova poetica degli spazi in cui interagiremo” spiegano i tre fondatori dell’associazione Simone Becchio, Elisabetta Chiono e Paolo Bonacina. 

In mostra 

Cinque le opere di design di Olia Potemine: Lampade Alte, del 2012, che gli è valso il premio Wallpaper dello stesso anno e che si ispira all’opera di Ettore Sozza; due pezzi della serie Pixel, sempre del 2012, in cui Potemine ha giocato nel rispetto delle geometrie 50x50 abbinate all’ottone; Ettore, datato ancora una volta 2012, parte di una collezione intitolata “Spontaneo insieme”, proprio perché realizzato in maniera spontanea con l’aiuto degli amici a cui sono intitolare i mobili; “Ips” è invece la lampada realizzata nel 2015 con meccanismi complessi che riprendere il tema del volo; infine, del 2020 è la lampade portatile senza interruttore e che può essere trasportata ovunque senza bisogno di cavi. 

The back studio, il duo formato da Eugenio Rossi e Yaazd Contractor, fondato a fine 2019, presenta nove lavori tra la serie “Assemblaggio” e “Mandorla”, entrambi realizzati tra il 2020 e il 2021. Si basano sul concetto di riutilizzo del fabbricato, decontestualizzano cioè l’oggetto dal fine con cui è stato ideato, elevandone l’estetica. Un esempio? Tubi utilizzati nel settore chimico che diventano supporti per i led della collezione Assemblaggio. 

Il collettivo artistico Studio Nucleo, diretto da Piergiorgio Rubino, con il progetto “Boolean”. Gli antichi mobili degli anni ’20 e ’30, provenienti dall’appartamento dei futuristi milanesi di via Giovanni Paisiello ( ora “FuturDome”), sono stati trasformati in nuovi oggetti seguendo il principio matematico di George Boole: sottrazione, somma e divisione. Una testiera del letto quindi cambia di significato con l’aggiunta di un blocco di pietra, un armadio perde la sua funzione, se tagliato a metà e affisso a un muro come fosse un quadro. Presente sempre in mostra anche l’opera della collezione “Presenze” del 2011, un vaso che rimanda al mondo digitale, come fosse fatto pixel tridimensionali. 

Gao Yang 

La viewing room di Palazzo Cigala ospita fino al 27 novembre anche la raccolta di dieci opere dell’artista mongolo Gao Yang. Condannato dal Governo cinese per la performance del 1995 “Come aggiungere un metro a una montagna anonima”, si è legato alla città di Torino quando dal 1998 al 2002 ci ha vissuto mentre insegnava all’Accademia di Belle Arti. Le opere in mostra, a chiaro sfondo erotico, sono state realizzate mentre era in attesa del figlio. “Tutto è inerente alla luce - spiega il curatore Becchio - questa intimità che genera vita e questo bambino che viene appunto alla luce”. 

 

Chiara Gallo

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