In migliaia per Zerocalcare. E’ stata una vera e propria chiacchierata a 360 gradi quella che il celebre fumettista ha tenuto con un migliaio di giovani, studenti e non, davanti all’aula Break, al Campus Einaudi.
Dalla pandemia all’ambiente, passando per il G8 di Genova, Zerocalcare è andato oltre all’aspetto del fumetto e della serie Tv sbarcata su Netflix, confermandosi un interlocutore riconosciuto da un pubblico più giovane.
Il ricordo del G8 di Genova
Tra gli argomenti più dibattuti la serie Tv uscita qualche settimana fa su Neflitx. Un prodotto che Zerocalcare ha voluto che iniziasse ricordando il G8 di Genova. “Mi sono imputato su questo. L’argomento della serie non è politico, ma volevo iniziasse cosi, collocandosi nel mondo con i miei valori”.
“A Netflix non interessava del G8 di Genova, ma la parte italiana della produzione aveva paura che la polizia querelasse. Ma è vero che se non fa delle forzature nel momento in cui hai il coltello della parte del manico non le farai mai nella vita” ha affermato il fumettista, tra gli applausi scroscianti dei ragazzi e del Collettivo Autonomo Studentesco..
"Tutti nella stessa tempesta ma su barche diverse"
Inevitabile poi una riflessione sulla pandemia, periodo fervido per la produzione dell’artista ma divisivo per la popolazione: “Era un momento in cui c’era la sensazione che nello sconvolgimento fossimo tutti sulla stessa barca. Poi però abbiamo capito che non era così, non è mai stato vero: stavamo tutti nella stessa tempesta ma su barche molto diverse. Un conto era vivere la quarantena in cinque in trenta metri quadri, un altro viverla in una villa con giardino”.
La forza del pubblico (e del mercato)
Zerocalcare ha poi spiegato come nonostante il suo pensiero sia spesso poco mainstream, non sia mai stato censurato: “Io non mi sono mai trovato in situazioni censorie. E’ difficile che qualcuno mi dica che non posso dire una cosa, ma perché ho un pubblico che consuma il mio prodotto. Se non hai la forza del pubblico e del mercato, allora scatta la censura”.