Torino diventa sempre più piccola e gli stranieri, come invece accadeva in passato, non frenano più la decrescita della città. Nel 2020 i residenti erano infatti 866.510, oltre 5.800 in meno rispetto all'anno precedente: di quest'ultimi 1.622 non erano italiani, per un totale di 131.256.
Meno rumeni e marocchini a Torino
E in maggioranza hanno scelto di lasciare il capoluogo piemontese post- pandemia romeni (-973) e marocchini (- 991) che continuano ad essere i due paesi con il maggior numero di immigrati presenti sul territorio (48.534 dalla Romania e 15.881 dal Marocco). Al contrario sono aumentati gli egiziani (+129), i cinesi (+59), i nigeriani (+202) e i cittadini originari del Bangladesh (+108).
Più stranieri nelle Circoscrizioni 6, 5, 8 e 7
Le Circoscrizioni dove si rileva il maggior numero di stranieri sono la 6, la 5, la 8 e la 7. In maggioranza hanno tra i 35 e 39 anni e l'età attiva lavorativa (15-64 anni) rappresenta il 76,73% della popolazione.
In pandemia crescono imprese straniere
E dal punto di vista occupazionale, nel 2020 di pandemia cresce il numero di imprese straniere (+4,9%) mentre calano quelle italiane (-0,6%). Le costruzioni si confermano il settore più attrattivo per i rumeni (56% del totale), mentre i marocchini sono più attivi nel commercio (44%) così come i cinesi che prediligono anche il turismo (32% ristorazione e alloggio / 26% negozi). I nigeriani sono invece fortemente attivi nel commercio (47%), mentre gli albanesi nel settore edile (47%) e egiziani nella ristorazione (30%). Torino è la prima città per imprenditori stranieri (25.867), seguita da Moncalieri e Rivoli (762 e 556).