Economia e lavoro - 15 dicembre 2021, 17:58

Stellantis, sorpresa triste sotto l'albero: entro la fine dell'anno stop alle mascherine a Mirafiori

Per un anno dunque ci saranno 500 lavoratori in cassa integrazione a zero ore

volto con mascherina

Entro la fine dell'anno a Mirafiori terminerà la produzione di mascherine

Sono stati visti come "angeli" nel pieno della pandemia, ma ora non è più così. Secondo alcune fonti sindacali, infatti, entro la fine dell'anno terminerà la produzione di mascherine all'interno dello stabilimento di Mirafiori.

Dunque, scatterà per un anno la cassa integrazione a zero ore per 500 lavoratori della storica fabbrica, che proprio in questi mesi sta cercando di decodificare il suo futuro, tra 500elettrica, l'arrivo dei lavoratori di Mirafiori provenienti dalla ex Bertone di Grugliasco e nuove (ipotetiche) produzioni.
Una notizia che di certo non farà trascorrere un Natale sereno a questi lavoratori, molti dei quali sono a ridotta capacità o con un'età piuttosto avanzata.

Non si sono fatte attendere le reazioni sindacali. “La notizia del venir meno della commessa governativa e la conseguente  cassa integrazione per quasi 500 lavoratori di Stellantis è una notizia molto negativa, che richiede un immediato confronto”, dicono Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm e Luigi Paone, segretario generale della Uilm di Torino. “Per questi 500 lavoratori - spiegano Ficco e Paone - purtroppo a Natale arriva la cassa integrazione straordinaria e un futuro molto incerto. Il fatto che molti di loro siano lavoratori a ridotte capacità lavorative rende la situazione ancora più grave e ci impone di trovare le migliori soluzioni”.

Chiediamo a Stellantis - concludono Ficco e Paone - di chiarire nel dettaglio quale siano le lavorazioni assegnate e quali carichi di lavoro comportino. Chiediamo inoltre di pattuire un programma di ricollocazione anche in altre realtà torinesi dì Stellantis e di garantire la maturazione dei ratei per alleviare il peso doloroso della cassa integrazione”.

"Dopo le 1400 uscite incentivate nell'area torinese che ha determinato un calo occupazionale, la chiusura dello stabilimento grugliaschese della Maserati e la cassa integrazione che continua imperterrita nel gruppo Stellantis - commenta Edi Lazzi segretario generale della Fiom Cgil di Torino -, adesso abbiamo la cassa integrazione straordinaria della durata di un anno per 492 lavoratrici e lavoratori attualmente impiegati alla fabbricazione delle mascherine che cesserà con la fine dell'anno. Questo è un ulteriore problema anche perché molti dei lavoratori impiegati nel reparto mascherine hanno delle inidoneità e bisognerà assolutamente trovargli una collocazione confacente alle loro condizioni. Insisto sul concetto che per risolvere il problema occupazionale nell'area torinese è necessario avere nuove produzioni di auto. Questa richiesta di cassa è un ulteriore segnale inequivocabile che senza volumi produttivi il futuro continuerà ad essere colmo di ammortizzatori sociali e a pagarne il prezzo continueranno ad essere i lavoratori. Serve più che mai un piano industriale complessivo in grado di risolvere la cronica mancanza di produzioni e penso che bisognerà velocemente riconvocare il tavolo di confronto provinciale e regionale attivato dopo la mancata assegnazione della fabbrica di batterie per fare il punto della situazione e chiedere un confronto con i massimi vertici di Stellantis".

Massimiliano Sciullo

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