Sanità - 18 dicembre 2021, 07:00

La salute sulla tavola natalizia

I consigli di Nutrigenomica di Simona Oberto

La salute sulla tavola natalizia

Dicembre è un mese molto particolare, perché appena cala la sera, ovunque ci voltiamo, possiamo scorgere luminarie di ogni genere e colore: i giardini si riempiono di alberi, agghindati con luci fluorescenti; sui terrazzi, stelle cadenti e ghirlande incorniciano le facciate di interi palazzi, mentre cascate di lumini argentati contornano l’ingresso di negozi e grandi magazzini. Fontane, monumenti, portici…tutto si riveste di luci.

Non c’è piazza o viale, dal più piccolo paesino alla grande città, che non ci regali la vista di una semplice o spettacolare decorazione. Anche nella campagna più isolata, possiamo scorgere un lumino colorato, una scintilla di luce che spezza il buio e capiamo che il quel punto c’è un alberello o una ghirlanda luminosa!

Tutto in onore della festa più sentita dell’anno: il Natale, che a me piace definire la “festa della famiglia”. Un momento di profonda condivisione di affetti, emozioni, di valori e tradizioni. La famiglia si riunisce intorno a una tavolata e ci si scambia doni, abbracci e sorrisi. Si raccontano progetti e si svelano segreti. Ci si confida timori e paure e si cerca conforto nella persona amata.

Gli adulti tornano ad essere un po' bambini, mentre condividono la gioia dei più piccoli, estasiati di fronte ai regali sotto l’albero. Poi c’è l’aspetto commerciale che consiste nella corsa ai regali, nella preparazione dei pranzi e cenoni, nella organizzazione delle cene di lavoro.

Aspetto che porta inevitabilmente alla ricerca frenetica del regalo “obbligato”, quello poco sentito, magari riciclato, quello “non gradito” del Natale precedente che abbiamo ricevuto con un sorriso congelato che maschera delusione. E tra uno shopping on line, una promozione di un pandoro e di un tacchino, arriviamo alla vigilia esausti e forse un po' stressati, ma soddisfatti perché siamo arrivati al fondo della lista delle cose da fare, da non dimenticare.

Il Natale rende tutti “più buoni” e allora ci si prodiga nelle opere di beneficienza, nelle iniziative filantropiche, in nuovi propositi e progetti umanitari, come le donazioni per aiutare i bambini “meno fortunati” che vivono dall’altra parte del mondo o per la ricerca sul cancro. Molte persone invece sono più legate all’aspetto religioso, al rituale della nascita e di un nuovo inizio. Insomma, ognuno vive il Natale con il proprio stato d’animo ed è giusto che sia così, perché ogni individuo ha un vissuto personale e un proprio contesto di relazioni sociali e familiari.

Ogni persona ha la propria sensibilità, che influenza anche la capacità di gestione delle emozioni e delle relazioni sentimentali. Allora, indipendentemente da come affronteremo questa festività, quest’anno vi invito a rendere il vostro Natale una occasione speciale di crescita e di cambiamento. Mettete sotto l’albero un regalo importante, di quelli seri che ci possono cambiare la vita.

Regalatevi un po’ di SALUTE! Imparate a prendervi cura di voi stessi. La strada giusta da intraprendere è quella della conoscenza e della corretta informazione, che nel tempo vi permetteranno di fare le giuste “scelte di salute” per voi e i vostri figli.

Prendersi cura di sè è un precetto fondamentale, che dovrebbe essere insegnato fin dalla giovanissima età e che permette di crescere con una condotta personale buona ed equilibrata. Ebbene, potete iniziare proprio dall’alimentazione, eliminando dalla vostra “dieta” tutto il cibo spazzatura, quello “morto”, in quanto privo dei nutrienti essenziali per la vita.

Viviamo in un mondo di paradossi! In un mondo dove c’è qualcosa di veramente sbagliato nella gestione globale della produzione e della distribuzione del cibo! Il cibo non è più quella importante “fonte di vita” che è stato per millenni, ma è diventato un prodotto industriale dietro il quale si nascondono logiche del profitto.

Dobbiamo liberarci dagli eccessi in cui il consumismo ci sta trascinando e diventare dei consumatori più liberi e responsabili, meno esposti ai trucchi e alle pressioni del mercato, imparando a fare scelte di salute per noi e per chi verrà dopo di noi. Allora, iniziando proprio dalla tavola natalizia, per il pranzo di Natale scegliamo alimenti freschi, naturali, ricchi di nutrienti, preferendo quelli di stagione e perché no, del territorio.

Perché non dimenticatevi che noi siamo il “risultato biologico” di ciò che mangiamo, siamo la somma delle scelte di vita che facciamo e tra queste scelte ci sono sicuramente quelle alimentari. Impariamo a fare la spesa in modo più consapevole e intelligente, magari in un negozio biologico o in un mercato rionale o direttamente nelle aziende agroalimentari delle nostre zone.

Impariamo a riconoscere la qualità, a leggere le etichette degli ingredienti per saper individuare gli additivi più pericolosi, come alcuni tipi di coloranti, conservanti, esaltatori di sapidità, grassi idrogenati. E non fatevi ingannare dalla confezione, colori, slogan, sigle o dalle offerte promozionali, ma imparate a scegliere il prodotto per quello che contiene in termini nutrizionali. Provate a cimentarvi in piatti mai realizzati e sperimentate!

Ad esempio, se avete intenzione di preparare un buon piatto di tagliatelle “fatte in casa”, potete utilizzare un mix di farina di grano saraceno, di riso e canapa, farine senza glutine e molto nutrienti. Ve le consiglio condite con burro d’alpeggio, salvia e pecorino romano.

Ottima anche la farina di teff, senza glutine e con indice glicemico molto basso, ricca di vitamine, fibre e calcio. Ideale per pane, frolle, brisée, biscotti e crespelle, magari miscelata con la farina di castagne.

Sulla vostra tavola natalizia devono sempre abbondare le verdure di stagione, perché ricche di fibre, vitamine, enzimi digestivi, molecole antiossidanti e sali minerali. La verdura, lo sapete, nutre e mantiene integra la salute dell’intestino, riequilibrando il metabolismo lipidico e glucidico. Come secondo, il pesce “pescato” è sempre una ottima scelta, perché è fonte di proteine facilmente digeribili e di acidi grassi Omega 3, molto importanti per la salute del nostro sistema cardiocircolatorio e nervoso. Vi consiglio il pesce azzurro come le sarde, le acciughe e lo sgombro, o, se volete farvi un regalo sfizioso, il salmone selvatico e il merluzzo del Mare del Nord.

Il salmone Sockeye, il più piccolo dei salmoni selvaggi, viene pescato da maggio a settembre dal sud est dell’Alaska fino alla baia di Bristol. E’ famoso per il suo aspetto rosso brillante, colore che mantiene quando torna nelle acque dolci per deporre le uova, mentre negli anni di permanenza nell’oceano, da rosso diventa blu.

Per questo motivo viene chiamato salmone rosso o salmone blue-back. Lo Skrei invece è un merluzzo norvegese di alta qualità, dalle carni particolarmente bianche, leggere e nutrienti. Un pesce migratore, il cui nome deriva dalla parola vichinga “skrida”, il cui significato è, appunto, migrare.

Trascorre la maggior parte della vita nel Mare di Barents, per poi, quando arriva il momento di riprodursi, intraprende un viaggio di circa mille chilometri verso le Vestaraalen, un arcipelago norvegese situato sopra il Circolo polare artico.

Certo, sono due specie decisamente più care, ma posseggono delle qualità nutrizionali veramente speciali. Per quanto riguarda la carne, dobbiamo avere un occhio di riguardo, informandoci sulla provenienza, cercando carne di animali allevati in modo più naturale possibile, per evitare di intossicarci con ormoni, fattori di crescita, virus, batteri e OGM.

Altre proteine importanti ce le apportano le uova, ma scegliamo quelle da allevamento a terra, all’aperto e biologiche. E se proprio non riusciamo a rinunciare al latte e ai formaggi, orientiamoci prevalentemente su quelli di capra e pecora, più digeribili, meno grassi e ricchi di proteine che potenziano il nostro metabolismo basale. Non possono mancare sulla tavola natalizia la frutta secca, le bacche di goji e i semi di chia, di acai, di lino, di borragine, con cui arricchire insalate, zuppe e dolci.

Come condimento, potete scegliere il classico olio extra vergine di oliva spremuto a freddo, ricco di sostanze nutrigenomiche come l’oleuropeina, con attività antinfiammatoria, antiossidante e immunomodulante oppure potete provare l’olio di canapa, con un sapore simile a quello delle noccioline, molto ricco di Omega 3.

Se invece volete osare una cucina più internazionale potete cimentarvi nella preparazione di piatti come il Birvani, uno dei piatti più comuni della tradizione natalizia indiana. E’ un mix di riso basmati, carne o pesce insaporito con spezie come il curry e una spruzzata di pepe nero, accompagnato dai Sannas, panetti a base di farina di riso conditi con oli aromatici ed erbette, il tutto servito con un contorno di verdure grigliate.

Oppure, potete cimentarvi nella preparazione del Doro Wat. Si tratta di uno stufato di pollo piccante impreziosito da salsa di pomodoro, cipolle e spezie varie. Si accompagna sempre con l’Injera, una specie di pane acido su cui lo stufato viene letteralmente appoggiato come su un piatto. Volete stupire i vostri invitati? Vi sfido alla realizzazione del Broas de Milho: il dolce tipico di Lisbona, realizzato con farina di mais, anice e cedro.

Insomma, non c’è limite alla fantasia. La cosa importante è la qualità della materia prima. Sì, perché il cibo, solo se fresco e naturale, è un nutrimento che permette alle nostre cellule di funzionare al meglio.

Allora, per Natale fatevi questo regalo: la SALUTE sulla vostra tavola! E che sia un augurio per un nuovo salutare stile di vita!

Redazione

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