Con comodato d’uso si fa riferimento ad un contratto gratuito grazie al quale è possibile consegnare un bene, sia esso mobile o immobile, ad un altro soggetto per un determinato periodo di tempo, con l’obbligo di riconsegna alla scadenza del termine concordato.
La tipologia è molto diffusa sia tra le imprese sia tra i privati e, anche in Italia, sta riscuotendo grande successo. Basta pensare a quando i genitori concedono in comodato d’uso ai figli la seconda casa, in modo da ottenere anche delle agevolazioni di natura fiscale.
Pur consigliata in molteplici situazioni e per svariati motivi, questa soluzione è particolarmente utile per chi ha acceso il mutuo sulla seconda casa e sta proteggendo l’investimento con la stipula di una polizza sul mutuo.
Cos’è il comodato d’uso?
Il comodato d’uso è disciplinato dall’articolo 1803 del Codice Civile che lo definisce un “contratto col quale una parte consegna all’altra una cosa mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta. Il comodato è essenzialmente gratuito”.
È proprio la caratteristica di gratuità che differenzia il comodato d’uso dal contratto di locazione o affitto, soggetto invece al pagamento di una somma di denaro stabilita in fase di sottoscrizione del documento che lo regola, come si legge nell’articolo 1571 dello stesso codice: “La locazione è il contratto col quale una parte si obbliga a far godere all'altra una cosa mobile o immobile per un dato tempo, verso un determinato corrispettivo”.
Come precisa il testo, se viene previsto un compenso, per continuare a parlare di comodato d’uso è necessario che lo stesso sia “molto basso”.
Pur trattandosi di un contratto reale con effetti obbligatori, per stipulare un contratto di comodato d’uso gratuito non c’è bisogno di redigere alcun atto scritto ed è sufficiente un accordo verbale. Tuttavia, prevedere una prova tangibile rimane sempre una scelta preferibile.
I diritti e i doveri del comodatario
Il comodatario dell’accordo, cioè colui che riceve l’immobile, non diventa il proprietario dell’abitazione ma acquista semplicemente un diritto personale di godimento. Va da sé che non può concederla in prestito ad un soggetto terzo, a meno che non abbia il consenso del comodante.
Gli obblighi a cui deve sottostare sono riportati nel Codice Civile:
- Conservare e custodire con diligenza e cura il bene ricevuto, in questo caso l’immobile
- Utilizzare il bene ricevuto in comodato per il tempo determinato dal contratto
- Usare l’immobile esclusivamente, con le eccezioni che devono avere l’esplicito consenso del comodante
- Restituire l’abitazione alla scadenza del contratto o, qualora non fosse dichiarato un termine, quando il proprietario lo richiede
I vantaggi fiscali di registrare un immobile con un contratto di comodato d’uso
Concedere in comodato d’uso gratuito il proprio immobile consente di ottenere importanti vantaggi fiscali. L’agevolazione più importante riguarda IMU e TASI, per le quali viene garantita una riduzione del 50% della base imponibile sulle seconde case.
Per beneficiare di ciò, il contratto deve necessariamente essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate ed essere sancito tra parenti in linea retta entro il primo grado, ovvero tra genitori e figli.





