Un esito negativo, ma che in periodo di Covid torna ad assumere il suo significato originale. È quello che stanno vivendo i circa 220 dipendenti delle 37 Farmacie Comunali di Torino e della prima cintura.
Categoria interessata fin dal primo giorno dalle conseguenze dell'emergenza sanitaria, da tempo stavano osservando i passi di una trattativa con l'azienda (la società Farmacie Comunali Torino, appunto) per un riconoscimento economico e una riorganizzazione del lavoro a fronte di turni impegnativi, tra tamponi e altri servizi alla cittadinanza.
A darne notizia sono i sindacati di categoria, Filcams, Fisascat e Uiltucs: "Mentre prosegue la pandemia da Covid-19, estremamente amplificata nelle scorse settimane dalla variante Omicron e dalle corse a tamponi e vaccini, è stata ricevuta una comunicazione unilaterale di improvvisa chiusura della trattativa, interrompendo qualsiasi relazione e confronto sindacale anche sui temi inerenti gli organici e l’organizzazione del lavoro, in una ormai lunga fase di lavoro a ritmi stressanti".
L'incontro con la giunta Lo Russo
Dopo aver dichiarato lo stato di agitazione, le rappresentanze dei lavoratori hanno incontrato la scorsa settimana l’assessore alle Partecipate del Comune di Torino, Gabriella Nardelli, visto che Palazzo Civico detiene ancora il 20% delle azioni del pacchetto della società. “Le lavoratrici ed i lavoratori sono stremati e delusi”, spiegano i segretari di Filcams, Fisascat, Uiltucs Ivano Franco, Stefania Zullo e Cosimo Lavolta.
“Stremati dai ritmi lavorativi, amplificati dalla carenza di personale, assente per contagio o che abbandona la società per trovare ricollocazione dignitosa altrove; dalla poca libertà di poter conciliare la vita personale con il lavoro; dalla gestione delle attività di farmacia, fatta anche di continue risposte ai cittadini. Delusi dall’atteggiamento poco attento alla professionalità di detti dipendenti, ai protocolli di sicurezza e completamente ignorati dalla propria Azienda”, dicono ancora i sidnacalisti.
La richiesta al Comune
Filcams, Fisascat, Uiltucs di Torino hanno quindi chiesto al Comune di intervenire sull’Azienda Farmacie Comunali di Torino "per pianificare con più attenzione servizi ai cittadini, soprattutto quelli meno abbienti, ricostruire corrette relazioni sia con i dipendenti, che con le Organizzazioni sindacali loro rappresentanti, volte alla valorizzazione di queste lavoratrici e lavoratori che - dal primo giorno di emergenza sanitaria - non si sono mai sottratti nel dare la propria disponibilità ad essere punto di riferimento per la cittadinanza".