Ieri si è celebrata a Settimo Torinese la Giornata della Memoria, in cui ogni anno si ricordano le vittime dell’Olocausto. Su iniziativa della Sezione "Guerrino Nicoli" dell'ANPI di Settimo Torinese e in collaborazione con il Comune, sono state collocate due pietre d'inciampo in memoria dei due settimesi Carlo Mazzi e Giovanni Rossato, deportati nel 1944 nel campo di concentramento di Mauthausen e deceduti lo stesso anno in uno dei sottocampi di Gusen, in Austria.
Le pietre d'inciampo, collocate rispettivamente in via Schiapparelli 2 presso l’ingresso della Olon Spa, fabbrica in cui Carlo Mazzi lavorò, e in via Cesare Battisti dove Giovanni Rossato abitò e in cui venne arrestato, sono un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig, che le ha ideate con l’intento di depositare nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L'iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell'incorporare nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore.
Presenti alle due cerimonie i famigliari delle vittime a cui l’ANPI ha reso omaggio, l’Amministrazione Comunale rappresentata dalla sindaca Elena Piastra e dalla presidente del consiglio comunale Carmen Vizzari, e i ragazzi delle scuola media Giacomo Matteotti e del Centro Enaip, che a turno hanno preso la parola per ricordare quanto sia importante e prezioso conservare la memoria del passato.
"Onorare la memoria della Shoah e in generale delle vittime della persecuzione nazifascista è sempre più importante – dichiara la sindaca Elena Piastra – I testimoni diretti di quel periodo sono ormai sempre meno, per questo spetta a noi il compito di tramandare quella tragedia alle nuove generazioni. Storie come quella di Carlo Mazzi e Giovanni Rossato si sarebbero potute perdere nelle pieghe della storia e sarebbe stato un ulteriore oltraggio a chi si è visto togliere la vita per la sola “colpa” di essersi schierato dalla parte giusta. Queste pietre, invece, sono un bello strumento: un piccolo gesto per restituire a Carlo, a Giovanni e alle loro famiglie un diritto che non cessa con la morte: quello alla memoria. Grazie quindi all'Anpi per questa preziosa iniziativa".
"La presenza delle istituzioni cittadine alla cerimonia è importante – aggiunge la presidente del Consiglio comunale Carmen Vizzari – Il compito di impedire che eventi come quelli si ripetano è certamente in capo agli individui ma chi rappresenta le istituzioni ha un dovere ulteriore: agire, negli intenti e anche negli atti simbolici, a tutela dei diritti e delle persone. Onorare la memoria di chi non c'è più ed è rimasto vittima dell'orrore nazifascista è uno dei modi per farlo. Le pietre d'inciampo saranno uno stimolo per la comunità e per i passanti: a ricordare, ma anche ad approfondire, quel periodo oscuro della Storia".