Un accordo tra Politecnico, Istituto italiano di Tecnologia ed Envipark con IP (noto marchio di carburanti, che sta per Italiana Petroli) con l'obiettivo di fare ricerca e innovazione sulle nuove energie da dedicare alla mobilità.
Non più la benzina come siamo abituati a intenderla, ma carburanti sostenibili per aerei e navi, bitumi innovativi (magari per tappare le buche) e soprattutto idrogeno, una partita su cui Torino vuole giocare un ruolo di primissimo piano. Non da oggi. E che potrebbe permettere di smaltire quella che il rettore del Poli, Guido Saracco, definisce "la sbronza da elettrico, che mostra troppe rigidità".
La collaborazione ha iniziato a gettare semi già in estate, grazie a tecnici e scienziati delle varie realtà coinvolte, ma ha preso ulteriore vigore nella cornice del Pnrr e i bandi europei specifici. "Siamo orgogliosi che IP abbia scelto Torino per questa iniziativa - dice Chiara Foglietta, assessora comunale alla Transizione Ecologica - e siamo pronti a dare tutto il sostegno possibile. E bisogna correre, fare in fretta, per assicurare un mondo migliore ai nostri figli. Vogliamo raggiungere la neutralità ambientale entro il 2030, come città e quindi questo è uno dei passaggi in questa direzione".
BANDIERA (IP): "LA TRANSIZIONE NON SI FA CON I DIVIETI"
"Parlare di ambiente, mobilità e transizione energetica non può non trovarci pienamente coinvolti - dice Daniele Bandiera, amministratore delegato di IP - e ci stiamo muovendo anche sul fronte delle colonnine di ricarica elettriche superveloci". Però dagli addetti ai lavori arriva anche un ammonimento sul metodo, più che sul merito: "La transizione non può avvenire per legge o per divieti - aggiunge -: bisogna analizzare la situazione e gli stock attuali e bisogna muoversi con costanza, ogni giorno, cercando di fare sempre meglio".
Quanto alla scelta della città della Mole, "siamo orgogliosi di giocare qui una partita importante nell'innovazione - prosegue Bandiera -, ma che sia aperta a tutti. Torino ha gli enti e le eccellenze adatte, tra pubblico e privato". Soprattutto sull'idrogeno: "Qui siamo molto avanti con le fuel cell e con il cammino per l'idrogeno green, ma senza dimenticare altri sviluppi come i biocarburanti".
SARACCO: "BASTA CON LA SBRONZA DA ELETTRICO E AD ATTEGGIAMENTI TALEBANI"
"Il percorso della transizione ecologica è ormai ineludibile - concorda il rettore del Politecnico, Guido Saracco -. D'altra parte i cambiamenti climatici colpiscono tutti gli aspetti della nostra vita. Addirittura la produzione del Barbera e la zuccherinità delle uve, come si è discusso in un convengo in cui sono stato coinvolto di recente".
"La risposta è estremamente complessa - prosegue - soprattutto se vogliamo rispettare gli accordi di Parigi. E soprattutto se vogliamo limitare effetti devastanti come siccità o alluvione e quindi povertà in aumento, nel mondo".
Una condivisione di intenti che però non sottrae l'attualità a qualche critica. "Non credo poi che solo l'approccio elettrico possa essere la soluzione - prosegue - per alcune rigidità ormai evidenti. Bisogna cercare altre strade, uscendo dalla 'sbronza da elettrico'. L'ibrido credo sia insopprimibile, oltre a offrire prospettive interessanti e un'impostazione troppo talebana non fa che mettere in difficoltà il Paese".