Attualità - 01 febbraio 2022, 08:03

Movida in Vanchiglia, Casacci (Subsonica): “Un villaggio del divertimento agli ex gasometri di corso Regina”

Il musicista e consigliere della Circoscrizione 7 rompe gli indugi su un argomento molto sentito dai cittadini. I dubbi del comitato Riprendiamoci Vanchiglia: “Idea sensata, ma ci vorranno anni”

Max Casacci

Max Casacci, chitarrista dei Subsonica e consigliere in Circoscrizione 7 /foto: Luca Saini

Il tema dell'inquinamento acustico e delle influenze negative sul decoro urbano provocati dalla vita notturna torinese, per tutti "malamovida", è sicuramente uno dei temi più dibattuti degli ultimi anni soprattutto per un quartiere come Vanchiglia. A cercare di dare una soluzione alla vicenda, tra residenti esasperati e giovani in cerca di spazi per lo svago e divertimento, ci ha pensato il chitarrista dei Subsonica Max Casacci., che è anche consigliere in Circoscrizione 7.

Un villaggio del divertimento agli ex gasometri di corso Regina”

Il musicista ha infatti lanciato una proposta che, oltre ad allontanare gran parte – o almeno una parte – delle fonti di disagio dal centro abitato del quartiere, consentirebbe di recuperare un'area attualmente dismessa: “Si potrebbe allestire – afferma – un villaggio temporaneo per il divertimento serale e notturno nell'area dei gasometri di corso Regina Margherita perché spaziosa, sufficientemente attrattiva e non distante dagli attuali luoghi di frequentazione. La soluzione a medio termine, invece, sarà quella di individuare aree notturne simili a quello che furono i Murazzi, ma meglio strutturate in termini di servizi, trasporti e soprattutto gestite in modo accurato da operatori degni e capaci di ricoprire un ruolo così delicato”.

Pressing sul Comune

Per procedere in tal senso, Casacci ha un'idea precisa che passa per il coinvolgimento di Palazzo Civico: “Strutture leggere – aggiunge – e adatte ad una fruizione all’aperto, container bar, allestimenti informali, ambientazione urbana, copertura adeguata di servizi igienici e magari un piccolo spazio per programmazione di incontri/eventi: se ci fosse la volontà da parte del Comune di intercedere presso la proprietà per prevederne un utilizzo temporaneo, avremmo individuato un plausibile rimedio. Coinvolgendo operatori culturali, magari gli stessi gestori di locali della zona, alcune realtà che si occupano di informazione e prevenzione, ci sarebbe inoltre la possibilità di agire sulla qualità della proposta oltre che di usufruire di bandi europei oggi orientati sul tema specifico espressioni e associazione dei giovani".

I dubbi del comitato anti-malamovida

A esprimere tutti i propri dubbi sulla proposta (definita “con i piedi d'argilla”), però, è il comitato Riprendiamoci Vanchiglia, da sempre attivo contro la malamovida. "Il progetto – rispondono i membri – è il primo che appare sensato, ma sorgono 3 domande: entro quando si realizzerà? A occhio e croce, tra bandi e concessioni, ci vorranno circa 10 anni come ai Murazzi. Leggiamo, inoltre, di strutture leggere adatte a una fruizione all'aperto senza considerare che Torino ha un clima notoriamente continentale: nei mesi invernali cosa succederebbe? La concentrazione dei locali attuali, infine, come verrà smaltita?”.

Marco Berton

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