Ha lavorato ad allestire i seggi e da quattro mesi attende che il Comune di Torino la paghi. E il suo stipendio è appena di poche centinaia di euro. È la storia di Federica, che insieme ad altri ragazzi questa mattina sta prendendo parte al presidio organizzato da Sì Cobas in piazza Palazzo di Città
Busta paga "sbagliata"
Palazzo Civico ha appaltato ad una cooperativa il servizio di montaggio e smontaggio della macchina del voto del 3 e 4 ottobre, così come del ballottaggio del 17 e 18. "Il primo giorno - spiega Federica - dovevo lavorare 5-6 ore, ma in realtà sono state 12. Tra di noi si era poi sparsa la voce che la coop aveva perso l'appalto. Li abbiamo chiamati al telefono e ci hanno rassicurato, dicendo di continuare a lavorare e che ci avrebbero pagato anche gli straordinari". "Io - continua la 26enne - dovevo fare le pulizie, ma alla fine mi sono occupata anche del montaggio dei seggi perché non c'erano abbastanza persone. Avrei dovuto guadagnare 230 euro, ma dopo due mesi ho ricevuto una basta paga da appena 125 euro: da quattro mesi aspetto i soldi".
"Il nostro lavoro non resti gratuito"
Sì Cobas, insieme ai "volontari" delle elezioni, ha incontrato a fine dicembre i dirigenti dell' Area Appalti ed Economato. "La Città si era impegnata a pagare - spiegano dal sindacarto - ma ad un mese e mezzo di distanza non è cambiato nulla". I lavoratori hanno anche scritto una lettera al sindaco Stefano Lo Russo, dove lanciano un ultimo appello: "Non siamo disposti ad accettare che il nostro lavoro, che ha contribuito a un momento istituzionale così importante come sono le elezioni comunali, resti gratuito e non pagato".
Presidio di precari
Si Cobas ha organizzato in contemporanea anche un presidio di disoccupati e precari, per chiedere di essere inclusi nel piano di assunzioni previsto dal Comune. "Il Covid-19 ha aggravato la situazione: è necessario potenziare gli strumenti come reddito di cittadinanza e disoccupazione" concludono.